domenica 7 settembre 2014

Il viaggio a Parigi (II parte): definitivamente una nullità.

(segue…)

 Dicevo dell’ultima notte a Parigi. Quella fu la sera durante la quale ho radicato in me la convinzione di essere una persona che non vale niente. Una vera nullità. Furono Lorena e Manuel a farmi sentire così. Lorena mi dice sempre che non lo sono e fa in modo, quando non è con altri maschi, di esaltarmi e farmi sentire meglio. Non ci riesce. Non ci riesce perché io credo che le sue siano solo parole le quali, anche se mi fa piacere ricevere perché mi tengono in vita, non possono competere con i fatti. E i fatti parlano chiaro….

Torno alla descrizione di ciò che successe quella sera.

Lorena e Manuel arrivarono verso le 18.00.

Entrarono in camera ridendo come due pazzi , si tolsero i cappotti e mi li diedero affinché io li sistemassi. Io posai i cappotti nell’armadio e sentii Manuel dirmi qualcosa; non capii cosa volesse e chiesi a Lorena. “Vuole due birre e una bottiglia di champagne” mi disse, “esci e valli a comprare”.

Mi accorsi che erano già abbastanza brilli, ma pur di andarmene da quella stanza accettai subito di andare a comprare altre cose da bere. Stessi via una ventina di minuti e quando rientrai vidi una scena allucinante per me.

Manuel era sbracato in poltrona con le gambe divaricate e distese, completamente nudo che fumava una sigaretta (Lorena odia il fumo ma, evidentemente, ai suoi maschi non dice nulla). Lorena era accovacciata fra le sue gambe intenta a deliziare il pisello enorme di Manuel con la bocca. Lui fumava e la guardava compiaciuto; lei sembrava una serva ai piedi del padrone. Appena sono entrato, Manuel mi fece segno che voleva una birra e Lorena, staccandosi per un attimo dal membro nero del suo maschio, mi disse “Aprigli una birra e porgigliela”. Lo feci.

Lorena continuava a succhiarlo mentre lui fumava e beveva, sembrava un re con la sua serva. Ad un certo punto, Lorena mi disse di prendere il lubrificante.
IO – che lubrificante??
Lorena, in bagno c’è un flacone che abbiamo comprato venendo in albergo, prendilo e portamelo.
IO – Aspetta.
Lorena – Veloce!!!!!!!!!
Lo presi e lo portai. Lorena me lo strappò dalle mani ma subito dopo mi disse “No, aspetta, pensaci tu! Aiutami a prendermi cura come di deve di lui”!!!!!!!!!
IO – Ma che devo fare?
Lorena – Versa delicatamente un po’ d’olio sul suo cazzo!
Io esagerai nel versare e ne misi troppo.
Lorena – Ma che fai, scemo!!!???
IO – E scusami!!
Lorena – Prendi una tovaglia, svelto.

La presi

Lorena – Vieni qua e aiutami a pulire!
IO – Ma come?????????????
Lorena – Vieni qua, mettiti in ginocchio vicino a me!
IO – Neanche morto, Lorena!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1
Lorena – Non mi fare perdere tempo, Nicola, mettiti in ginocchio vicino a me o te ne vai e per sempre, mi hai capito?? Tu hai fatto questo casino e tu lo pulisci!!!!!!1 Va bene???

Mi misi in ginocchio come un automa accanto a lei e, per la prima volta, mi ritrovai a terra, fra le gambe di un uomo, con il cazzo duro che mi guardava sorridendo.

Lui era sempre sbracato che beveva la birra che io gli avevo comprato e offerto; la mia ragazza nuda vicino a me che dolcemente segava quell’enorme membro nero completamente scappellato. Fu un incubo tutto questo.

Lorena – Dai pulisci con la tovaglia!
Lei muoveva il cazzo di Manuel in modo che io potessi pulire ogni cm con la tovaglia. Quando fu asciutto, mi disse di riprendere l’olio e di versarlo poco alla volta seguendo le sue indicazioni.

Io versavo gocce di olio sulla punta del cazzo di Manuel, sulle palle e lungo l’asta; Lorena lo massaggiava delicatamente e lo inumidiva tutto con cura. Quando finimmo, Manuel volle un’altra sigaretta e fu compito mio prendere pacchetto ed accendino e darglieli. Lui accese e io posai tutto.

Lorena – Vieni qui!
IO – Di nuovo accanto a te?
Lorena .- Si vieni qui!
Mi rimisi in ginocchio fra le gambe del suo maschio che ci guardava soddisfatto e compiaciuto di se stesso.
Lorena – Tieni!
IO – Ma cosa????
Lorena – Prendi il suo cazzo in mano?
IO – Ma sei scema? Non lo farò mai!
Lorena – Prendilo in mano e segalo molto delicatamente, io devo andare in bagno e Manuel non sopporta che nessuno lo tocchi quando è in erezione! Sbrigati!
IO – Ma Lorena, ti prego, non farmi fare questo!!!!!!!!!
Lorena – Prendilo in mano e e muovilo dolcemente su e giù…. Vedi come faccio io? Muovilo lentamente e con movimenti sempre uguali. Quando torno deve essere ancora duro e umido. Se si asciuga metti altro olio.

Lorena mi presa la mano e vincendo la mia scarsa resistenza mi mise la mano sul cazzo eretto di Manuel. Mentre io cominciai a segarlo lentamente, lei si alzò e, prima di andare, gli diede un bacio con la lingua sulla punta del pisello. Andò in bagno e restò li per qualche minuto. Io rimasi fra le gambe di Manuel a fargli una sega in ginocchio!
Lui guardava fuori dalla finestra e fumava molto lentamente. Il tempo parve essere infinito.

Lorena tornò e si mise accanto a me. Mi disse di continuare a segare Manuel mentre lei iniziò a succhiarlo. Io stavo segando il cazzo dell’amante della mia fidanzata mentre lei lo succhiava!!!! Stavo aiutandola a mettermi le corna: aiutandola materialmente. Ero un uomo finito. Facevo le cose ed avevo lo sguardo spento e mi sentivo male. Speravo di essere in un incubo.
Manuel cominciò a gemere e Lorena mi disse di segarlo velocemente mentre lei lo succhiava; poco dopo Manuel venne con schizzi molto grossi, sporcando la faccia di Lorena, compreso i capelli e anche le mie mani…

Mi venne da vomitare e lasciai subito il pisello di Manuel che rideva come un pazzo; Lorena era in estasi.
Lorena mi disse di prendere la tovaglia e di ritornare vicino a lei. La presi in bagno e al mio ritorno vidi che Lorena aveva la testa poggiata sulla gamba di Manuel che gli sbatteva il cazzo moscio sulla guancia piena del suo sperma.

Lorena mi disse di pulirli. Iniziai a pulire lei, ma lei mi disse di pulire prima Manuel.  Lo pulli e poi pulii lei e poi ritornai in bagno e mi infilai sotto la doccia. Chiussi la porta ma Lorena mi disse di lasciarla aperta.

Mentre mi facevo la doccia arrivarono Lorena e Manuel, entrambi nudi ovviamente. Lorena mi disse di uscire velocemente. Mi sbrigai ad uscire perché volevo andarmene nell’altra stanza, visto che loro avevano iniziato a baciarsi. Io uscii dalla doccia ed entrarono loro.

Io ero imbarazzatissimo a stare nudo davanti a Manuel, visto che non c’era paragone fra le nostre dimensioni. Lorena mi disse di non andare via.

Lorena – visto che sei qui e sei nudo, lavaci!
IO – Ti prego!!!
Lorena – Lavaci, facci la doccia come si deve. Insaponaci, lavaci con le mani e poi sciacqua. Prima lava lui e poi lavi me.

Lo feci, li lavai entrambi toccando tutto il corpo di Manuel e poi quello di Lorena.

Manuel volle lavato bene il culo, le ascelle e le palle. Al suo cazzo mi fece dedicare più tempo. Lorena me lo porgeva in tutti i modi possibili.

Finii di lavarli e Lorena mi disse di asciugarli. Quando uscirono dal bagno io mi feci un’altra doccia.

Uscii dal bagno con la tovaglia avvolta intorno alla vita e vidi che Lorena e Manuel erano sdraiati sul letto; lui fumava e nel frattempo parlavano. Erano nudi.

Lorena mi disse di togliermi l’asciugamano e mettermi con loro nel letto. Manuel si mise al centro. Lorena mi disse di prendere nuovamente il cazzo di Manuel in mano e segarlo; mentre io lo facevo lei iniziò a spampinarlo. Mentre segavo il cazzo di Manuel nella bocca della mia fidanzata, lei mi disse di prendere un preservativo. Mi disse di metterglielo io. Mi venne complicato e Lorena mi disse “Fai piano, non ti preoccupare, lo so che è difficile con piselli di queste dimensioni”! E rise.

Io mi spostai e loro scoparono per quasi un’ora. Ferocemente; lui l’ha massacrata e lei si faceva fare di tutto. Anche sesso anale alla fine. Manuel Le venne nel culo ma con il preservativo.
Lorena mi disse allora di togliere il preservativo a Manuel e di andare a buttarlo.

Erano circa le 21.30 e in tre ore mi avevano reso un inserviente cornuto e umiliato. Non capivo se la mia ragazza avesse schifo di me. Io di me stesso ne avevo di sicuro, mentre Lorena sembrava a suo agio in quella situazione e pareva divertirsi sempre di più.

Venne loro fame e mi dissero di ordinare il servizio in camera.
Fui io ad aprire la porta mentre loro si misero in bagno e iniziarono di nuovo a scopare. Il cameriere sentì i loro gridolini e credo che abbia capito la situazione, ma non disse nulla.

Uscirono dal bagno e si sedettero nel letto.

Lorena – Amore mio dolce, ci fai un favore??
IO – Che favore?
Lorena – Imboccaci.
IO – NO!
Lorena – E daiiiiiiii!!!!
IO – No Lorena, non ce la faccio. Ti prego scusami ma basta io esco.
Lorena – Va bene, ma non tornare troppo tardi. Se passa l’una e non sei tornato te ne puoi stare fuori.

Mentre ero fuori cercavo di pensare ma non ci riuscivo… avevo la testa troppo confusa e la sola cosa che avevo in mente era che avevo lasciato Lorena da sola con quell’uomo e al fatto che lei era arrabbiata con me.

Non resistetti più e tornai. Li trovai nudi nel letto che dormivano. Mi misi nella poltrona e mi addormentai.
Fui svegliato brutalmente da un forte scappellotto di Manuel che mi diede sul collo. Aprii gli occhi e vidi questa montagna umana, quest’uomo di colore pelato e robusto, con il suo enorme membro penzolante proprio davanti la mia faccia. Mi disse qualcosa ma io non lo compresi. Guardai il letto e vidi Lorena che era sveglia e sorrideva. Manuel andò in bagno. Erano circa le 5.00 del mattino.

IO – Lorena cosa mi ha detto?
Lorena – Ha detto che puoi tornare nel tuo letto perché lui ha finito!
Io abbassai la testa sconsolato.
Lorena – Dai vieni qui Amore mio!
Andai nel letto e mi misi accanto a Lorena che mi abbracciò e mi fece poggiare la testa sul suo petto.
Lorena – Allora, ormai è finita questa avventura…Ti volevo dire grazie per avermi fatta felice
IO – Lorena è stato difficile. Mi sento una merda.
Lorena – Non sei una merda, scemo. Sei il mio uomo e ti amo da impazzire! Anche tu mi ami?
IO – Non farei tutto questo altrimenti.
Lorena – Lo so e ti amo anche per questo.
IO – Ma almeno tu sei felice. Insomma non ti ho fatto pena????
Lorena – Pena? Ma che cavolo dici??? Sono io che ti ho detto di fare quello che hai fatto. Io non provo pena, mi sono solo divertita e abbiamo giocato. Ti stimo per aver acconsentito a questo. Anzi mi ha dato molto fastidio che tu te ne sia andato, ma ho capito che ne avevi bisogno e ti ho lasciato fare.
IO – mi dispiace che tu ti sia arrabbiata proprio alla fine.
Lorena – Non mi sono arrabbiata, tranquillo amore mio, dico davvero.

Ad un certo punto il volto di Lorena si illuminò….

Lorena – Ti va di fare l’ultima cosa?? Ti va di concludere il gioco nel modo degno?
IO – Cosa intendi??
Lorena – Manuel vuole essere salutato in un preciso modo…. Salutiamolo assieme.
IO – ma qual è questo modo???
Lorena – Poi lo vedrai!
IO – Ma perché vuole essere salutato in questo modo segreto?
Lorena – Ieri sera scherzavamo su come ci dovevamo dire addio e parla parla lui ha pensato questa cosa e io ho detto che lo avrei fatto.

Restammo ancora nel letto in silenzio, io con la testa poggiata nel petto di Lorena, in silenzio.

Manuel era chiuso in bagno che si lavava. Quando sentimmo che Manuel chiuse l’acqua della doccia Lorena mi disse di spogliarmi completamente.

Appena fui nudo, Lorena mi disse di seguirla. Si mise, anche lui completamente nuda, in ginocchio vicino la porta della stanza e mi disse di mettermi anche io in ginocchio accanto a lei.

IO – Ma che dobbiamo fare così?
Lorena – Manuel vuole trovarmi così, in modo che prima di andarsene può farsi succhiare il cazzo. Non dobbiamo dire una parola, dobbiamo aspettare qui e stare fermi. Appena lui arriva facciamo quello che vuole lui, ok?
IO – Lorena, no ti prego….
Lorena – Se non ti va levati, io lo faccio.
IO – Ma…..
Lorena – Ti prego resta! E’ la fine del gioco.

Neanche finimmo di parlare che Manuel uscì dal bagno, completamente vestito. Prese le sue cose, si mise l’orologio e le scarpe. Non parlava e non guardava.

Si avvicinò alla porta e si girò verso di noi. Disse una cosa e Lorena disse “Oui”.
Manuel si sbottono i pantaloni e tirò fuori il suo cazzo. Era moscio e lo mise in mezzo alle nostre facce. Lorena mi disse sottovoce “Dobbiamo fargli un pompino”. Ci avvicinammo e abbiamo iniziato. Poco a poco il cazzo di Manuel divenne duro. Io poggiavo solo la lingua e Lorena succhiava. Poi Lorena me lo mise in faccia e me lo fece succhiare. Manuel rimase fermo; fece tutto Lorena. Lo passava da una bocca all’altra e mi indicava come e dove leccare e quando succhiare.
Quando Manuel diede segno che stava per venire lei iniziò a succhiarlo da sola e si fece venire in bocca. Il cazzo di Manuel era pulitissimo. Mi disse di rimetterglielo nei pantaloni e sistemarlo.
Io sistemai Manuel mettendogli il pisello dentro le mutande e sistemando la sua camicia dentro i pantaloni. Li abbottonai e sistemai la cintura. Lui se ne andò senza parlare.

Appena fummo soli Lorena mi guardò e sorrise. “Però, sei  stato bravo” mi disse!!!

Ci alzammo, facemmo la doccia, prima lei e poi io.

Parlando del più e del meno, anche se io avevo voglia solo di stare zitto, preparammo le valigie e andammo all’università per la cerimonia di addio. Fu una cosa normalissima, come se nulla fosse successo in quei giorni. Lorena e Manuel quasi non si guardarono. Lorena fu premiata per la relazione migliore!!

Nel pomeriggio prendemmo l’aereo e ritornammo a casa. Lorena mi disse che non mi dovevo preoccupare per quello che era successo, in quanto nessuno di “esterno” avrebbe saputo mai nulla.
Avrei dovuto capire che quando disse “qualcuno di esterno” non si riferiva ad Adele.
Tornati a casa, infatti, la mia umiliazione fu consacrata anche alla sua presenza.

N.L.

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