(segue…)
Dicevo
dell’ultima notte a Parigi. Quella fu la sera durante la quale ho radicato in
me la convinzione di essere una persona che non vale niente. Una vera nullità.
Furono Lorena e Manuel a farmi sentire così. Lorena mi dice sempre che non lo
sono e fa in modo, quando non è con altri maschi, di esaltarmi e farmi sentire
meglio. Non ci riesce. Non ci riesce perché io credo che le sue siano solo
parole le quali, anche se mi fa piacere ricevere perché mi tengono in vita, non
possono competere con i fatti. E i fatti parlano chiaro….
Torno alla
descrizione di ciò che successe quella sera.
Lorena e
Manuel arrivarono verso le 18.00.
Entrarono in
camera ridendo come due pazzi , si tolsero i cappotti e mi li diedero affinché
io li sistemassi. Io posai i cappotti nell’armadio e sentii Manuel dirmi
qualcosa; non capii cosa volesse e chiesi a Lorena. “Vuole due birre e una
bottiglia di champagne” mi disse, “esci e valli a comprare”.
Mi accorsi
che erano già abbastanza brilli, ma pur di andarmene da quella stanza accettai
subito di andare a comprare altre cose da bere. Stessi via una ventina di
minuti e quando rientrai vidi una scena allucinante per me.
Manuel era
sbracato in poltrona con le gambe divaricate e distese, completamente nudo che
fumava una sigaretta (Lorena odia il fumo ma, evidentemente, ai suoi maschi non
dice nulla). Lorena era accovacciata fra le sue gambe intenta a deliziare il
pisello enorme di Manuel con la bocca. Lui fumava e la guardava compiaciuto;
lei sembrava una serva ai piedi del padrone. Appena sono entrato, Manuel mi
fece segno che voleva una birra e Lorena, staccandosi per un attimo dal membro
nero del suo maschio, mi disse “Aprigli una birra e porgigliela”. Lo feci.
Lorena
continuava a succhiarlo mentre lui fumava e beveva, sembrava un re con la sua
serva. Ad un certo punto, Lorena mi disse di prendere il lubrificante.
IO – che lubrificante??
Lorena, in
bagno c’è un flacone che abbiamo comprato venendo in albergo, prendilo e
portamelo.
IO –
Aspetta.
Lorena –
Veloce!!!!!!!!!
Lo presi e
lo portai. Lorena me lo strappò dalle mani ma subito dopo mi disse “No,
aspetta, pensaci tu! Aiutami a prendermi cura come di deve di lui”!!!!!!!!!
IO – Ma che
devo fare?
Lorena –
Versa delicatamente un po’ d’olio sul suo cazzo!
Io esagerai
nel versare e ne misi troppo.
Lorena – Ma che
fai, scemo!!!???
IO – E scusami!!
Lorena –
Prendi una tovaglia, svelto.
La presi
Lorena – Vieni
qua e aiutami a pulire!
IO – Ma come?????????????
Lorena –
Vieni qua, mettiti in ginocchio vicino a me!
IO – Neanche
morto, Lorena!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1
Lorena – Non
mi fare perdere tempo, Nicola, mettiti in ginocchio vicino a me o te ne vai e
per sempre, mi hai capito?? Tu hai fatto questo casino e tu lo pulisci!!!!!!1
Va bene???
Mi misi in
ginocchio come un automa accanto a lei e, per la prima volta, mi ritrovai a
terra, fra le gambe di un uomo, con il cazzo duro che mi guardava sorridendo.
Lui era
sempre sbracato che beveva la birra che io gli avevo comprato e offerto; la mia
ragazza nuda vicino a me che dolcemente segava quell’enorme membro nero
completamente scappellato. Fu un incubo tutto questo.
Lorena – Dai
pulisci con la tovaglia!
Lei muoveva
il cazzo di Manuel in modo che io potessi pulire ogni cm con la tovaglia.
Quando fu asciutto, mi disse di riprendere l’olio e di versarlo poco alla volta
seguendo le sue indicazioni.
Io versavo
gocce di olio sulla punta del cazzo di Manuel, sulle palle e lungo l’asta;
Lorena lo massaggiava delicatamente e lo inumidiva tutto con cura. Quando
finimmo, Manuel volle un’altra sigaretta e fu compito mio prendere pacchetto ed
accendino e darglieli. Lui accese e io posai tutto.
Lorena –
Vieni qui!
IO – Di nuovo
accanto a te?
Lorena .- Si
vieni qui!
Mi rimisi in
ginocchio fra le gambe del suo maschio che ci guardava soddisfatto e
compiaciuto di se stesso.
Lorena –
Tieni!
IO – Ma cosa????
Lorena –
Prendi il suo cazzo in mano?
IO – Ma sei
scema? Non lo farò mai!
Lorena –
Prendilo in mano e segalo molto delicatamente, io devo andare in bagno e Manuel
non sopporta che nessuno lo tocchi quando è in erezione! Sbrigati!
IO – Ma Lorena,
ti prego, non farmi fare questo!!!!!!!!!
Lorena –
Prendilo in mano e e muovilo dolcemente su e giù…. Vedi come faccio io? Muovilo
lentamente e con movimenti sempre uguali. Quando torno deve essere ancora duro
e umido. Se si asciuga metti altro olio.
Lorena mi
presa la mano e vincendo la mia scarsa resistenza mi mise la mano sul cazzo
eretto di Manuel. Mentre io cominciai a segarlo lentamente, lei si alzò e,
prima di andare, gli diede un bacio con la lingua sulla punta del pisello. Andò
in bagno e restò li per qualche minuto. Io rimasi fra le gambe di Manuel a
fargli una sega in ginocchio!
Lui guardava
fuori dalla finestra e fumava molto lentamente. Il tempo parve essere infinito.
Lorena tornò
e si mise accanto a me. Mi disse di continuare a segare Manuel mentre lei
iniziò a succhiarlo. Io stavo segando il cazzo dell’amante della mia fidanzata
mentre lei lo succhiava!!!! Stavo aiutandola a mettermi le corna: aiutandola
materialmente. Ero un uomo finito. Facevo le cose ed avevo lo sguardo spento e
mi sentivo male. Speravo di essere in un incubo.
Manuel
cominciò a gemere e Lorena mi disse di segarlo velocemente mentre lei lo
succhiava; poco dopo Manuel venne con schizzi molto grossi, sporcando la faccia
di Lorena, compreso i capelli e anche le mie mani…
Mi venne da
vomitare e lasciai subito il pisello di Manuel che rideva come un pazzo; Lorena
era in estasi.
Lorena mi
disse di prendere la tovaglia e di ritornare vicino a lei. La presi in bagno e
al mio ritorno vidi che Lorena aveva la testa poggiata sulla gamba di Manuel
che gli sbatteva il cazzo moscio sulla guancia piena del suo sperma.
Lorena mi
disse di pulirli. Iniziai a pulire lei, ma lei mi disse di pulire prima Manuel.
Lo pulli e poi pulii lei e poi ritornai
in bagno e mi infilai sotto la doccia. Chiussi la porta ma Lorena mi disse di
lasciarla aperta.
Mentre mi
facevo la doccia arrivarono Lorena e Manuel, entrambi nudi ovviamente. Lorena
mi disse di uscire velocemente. Mi sbrigai ad uscire perché volevo andarmene
nell’altra stanza, visto che loro avevano iniziato a baciarsi. Io uscii dalla
doccia ed entrarono loro.
Io ero
imbarazzatissimo a stare nudo davanti a Manuel, visto che non c’era paragone
fra le nostre dimensioni. Lorena mi disse di non andare via.
Lorena –
visto che sei qui e sei nudo, lavaci!
IO – Ti prego!!!
Lorena –
Lavaci, facci la doccia come si deve. Insaponaci, lavaci con le mani e poi
sciacqua. Prima lava lui e poi lavi me.
Lo feci, li
lavai entrambi toccando tutto il corpo di Manuel e poi quello di Lorena.
Manuel volle
lavato bene il culo, le ascelle e le palle. Al suo cazzo mi fece dedicare più
tempo. Lorena me lo porgeva in tutti i modi possibili.
Finii di
lavarli e Lorena mi disse di asciugarli. Quando uscirono dal bagno io mi feci
un’altra doccia.
Uscii dal
bagno con la tovaglia avvolta intorno alla vita e vidi che Lorena e Manuel
erano sdraiati sul letto; lui fumava e nel frattempo parlavano. Erano nudi.
Lorena mi
disse di togliermi l’asciugamano e mettermi con loro nel letto. Manuel si mise
al centro. Lorena mi disse di prendere nuovamente il cazzo di Manuel in mano e
segarlo; mentre io lo facevo lei iniziò a spampinarlo. Mentre segavo il cazzo
di Manuel nella bocca della mia fidanzata, lei mi disse di prendere un
preservativo. Mi disse di metterglielo io. Mi venne complicato e Lorena mi
disse “Fai piano, non ti preoccupare, lo so che è difficile con piselli di
queste dimensioni”! E rise.
Io mi spostai
e loro scoparono per quasi un’ora. Ferocemente; lui l’ha massacrata e lei si
faceva fare di tutto. Anche sesso anale alla fine. Manuel Le venne nel culo ma
con il preservativo.
Lorena mi
disse allora di togliere il preservativo a Manuel e di andare a buttarlo.
Erano circa
le 21.30 e in tre ore mi avevano reso un inserviente cornuto e umiliato. Non
capivo se la mia ragazza avesse schifo di me. Io di me stesso ne avevo di
sicuro, mentre Lorena sembrava a suo agio in quella situazione e pareva
divertirsi sempre di più.
Venne loro
fame e mi dissero di ordinare il servizio in camera.
Fui io ad
aprire la porta mentre loro si misero in bagno e iniziarono di nuovo a scopare.
Il cameriere sentì i loro gridolini e credo che abbia capito la situazione, ma
non disse nulla.
Uscirono dal
bagno e si sedettero nel letto.
Lorena –
Amore mio dolce, ci fai un favore??
IO – Che favore?
Lorena –
Imboccaci.
IO – NO!
Lorena – E daiiiiiiii!!!!
IO – No Lorena,
non ce la faccio. Ti prego scusami ma basta io esco.
Lorena – Va bene,
ma non tornare troppo tardi. Se passa l’una e non sei tornato te ne puoi stare
fuori.
Mentre ero
fuori cercavo di pensare ma non ci riuscivo… avevo la testa troppo confusa e la
sola cosa che avevo in mente era che avevo lasciato Lorena da sola con quell’uomo
e al fatto che lei era arrabbiata con me.
Non
resistetti più e tornai. Li trovai nudi nel letto che dormivano. Mi misi nella
poltrona e mi addormentai.
Fui
svegliato brutalmente da un forte scappellotto di Manuel che mi diede sul
collo. Aprii gli occhi e vidi questa montagna umana, quest’uomo di colore
pelato e robusto, con il suo enorme membro penzolante proprio davanti la mia
faccia. Mi disse qualcosa ma io non lo compresi. Guardai il letto e vidi Lorena
che era sveglia e sorrideva. Manuel andò in bagno. Erano circa le 5.00 del
mattino.
IO – Lorena cosa
mi ha detto?
Lorena – Ha detto
che puoi tornare nel tuo letto perché lui ha finito!
Io abbassai
la testa sconsolato.
Lorena – Dai
vieni qui Amore mio!
Andai nel
letto e mi misi accanto a Lorena che mi abbracciò e mi fece poggiare la testa
sul suo petto.
Lorena –
Allora, ormai è finita questa avventura…Ti volevo dire grazie per avermi fatta
felice
IO – Lorena è
stato difficile. Mi sento una merda.
Lorena – Non
sei una merda, scemo. Sei il mio uomo e ti amo da impazzire! Anche tu mi ami?
IO – Non farei
tutto questo altrimenti.
Lorena – Lo so
e ti amo anche per questo.
IO – Ma almeno
tu sei felice. Insomma non ti ho fatto pena????
Lorena –
Pena? Ma che cavolo dici??? Sono io che ti ho detto di fare quello che hai
fatto. Io non provo pena, mi sono solo divertita e abbiamo giocato. Ti stimo
per aver acconsentito a questo. Anzi mi ha dato molto fastidio che tu te ne sia
andato, ma ho capito che ne avevi bisogno e ti ho lasciato fare.
IO – mi dispiace
che tu ti sia arrabbiata proprio alla fine.
Lorena – Non
mi sono arrabbiata, tranquillo amore mio, dico davvero.
Ad un certo
punto il volto di Lorena si illuminò….
Lorena – Ti va
di fare l’ultima cosa?? Ti va di concludere il gioco nel modo degno?
IO – Cosa intendi??
Lorena –
Manuel vuole essere salutato in un preciso modo…. Salutiamolo assieme.
IO – ma qual
è questo modo???
Lorena – Poi
lo vedrai!
IO – Ma perché
vuole essere salutato in questo modo segreto?
Lorena –
Ieri sera scherzavamo su come ci dovevamo dire addio e parla parla lui ha
pensato questa cosa e io ho detto che lo avrei fatto.
Restammo
ancora nel letto in silenzio, io con la testa poggiata nel petto di Lorena, in
silenzio.
Manuel era
chiuso in bagno che si lavava. Quando sentimmo che Manuel chiuse l’acqua della
doccia Lorena mi disse di spogliarmi completamente.
Appena fui
nudo, Lorena mi disse di seguirla. Si mise, anche lui completamente nuda, in
ginocchio vicino la porta della stanza e mi disse di mettermi anche io in
ginocchio accanto a lei.
IO – Ma che
dobbiamo fare così?
Lorena –
Manuel vuole trovarmi così, in modo che prima di andarsene può farsi succhiare
il cazzo. Non dobbiamo dire una parola, dobbiamo aspettare qui e stare fermi.
Appena lui arriva facciamo quello che vuole lui, ok?
IO – Lorena,
no ti prego….
Lorena – Se non
ti va levati, io lo faccio.
IO – Ma…..
Lorena – Ti prego
resta! E’ la fine del gioco.
Neanche
finimmo di parlare che Manuel uscì dal bagno, completamente vestito. Prese le
sue cose, si mise l’orologio e le scarpe. Non parlava e non guardava.
Si avvicinò
alla porta e si girò verso di noi. Disse una cosa e Lorena disse “Oui”.
Manuel si
sbottono i pantaloni e tirò fuori il suo cazzo. Era moscio e lo mise in mezzo
alle nostre facce. Lorena mi disse sottovoce “Dobbiamo fargli un pompino”. Ci
avvicinammo e abbiamo iniziato. Poco a poco il cazzo di Manuel divenne duro. Io
poggiavo solo la lingua e Lorena succhiava. Poi Lorena me lo mise in faccia e
me lo fece succhiare. Manuel rimase fermo; fece tutto Lorena. Lo passava da una
bocca all’altra e mi indicava come e dove leccare e quando succhiare.
Quando
Manuel diede segno che stava per venire lei iniziò a succhiarlo da sola e si
fece venire in bocca. Il cazzo di Manuel era pulitissimo. Mi disse di
rimetterglielo nei pantaloni e sistemarlo.
Io sistemai
Manuel mettendogli il pisello dentro le mutande e sistemando la sua camicia
dentro i pantaloni. Li abbottonai e sistemai la cintura. Lui se ne andò senza
parlare.
Appena fummo
soli Lorena mi guardò e sorrise. “Però, sei
stato bravo” mi disse!!!
Ci alzammo,
facemmo la doccia, prima lei e poi io.
Parlando del
più e del meno, anche se io avevo voglia solo di stare zitto, preparammo le
valigie e andammo all’università per la cerimonia di addio. Fu una cosa
normalissima, come se nulla fosse successo in quei giorni. Lorena e Manuel
quasi non si guardarono. Lorena fu premiata per la relazione migliore!!
Nel
pomeriggio prendemmo l’aereo e ritornammo a casa. Lorena mi disse che non mi
dovevo preoccupare per quello che era successo, in quanto nessuno di “esterno”
avrebbe saputo mai nulla.
Avrei dovuto
capire che quando disse “qualcuno di esterno” non si riferiva ad Adele.
Tornati a
casa, infatti, la mia umiliazione fu consacrata anche alla sua presenza.
N.L.
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