Quei giorni
a Parigi si rivelarono un per me un totale inferno.
Arrivammo e
il primo giorno passò più o meno in tranquillità. Lorena fece solo
l'accreditamento e stette via tutto il pomeriggio. Tornò verso le 20.00, non
ricordo bene.
Le cose
promettevano bene in quanto i suoi orari lavorativi prevedevano, per i giorni a
venire, che lei stesse fuori dalle 9.00 alle 13.30 circa. Avevamo concordato,
quindi, che io la mattina la passavo come volevo, mentre i pomeriggi e le sere
avremmo visitato Parigi.
Questo era
il quadro della situazione il primo giorno. Purtroppo andò tutto diversamente;
e anche di molto.
Le cose
cominciarono a guastarsi precisamente la prima sera. Quando Lorena tornò a casa
mi mise al corrente che lei aveva cambiato programma e che aveva in mente delle
cose per me terribili, ma che lei voleva lo stesso fare.
Lorena -
Nicola strasera non usciamo da soli; viene un mio collega francese, non è un
problema vero??
IO – Va bene,
speravo di cenare solo con te però... ma chi è questo tizio?
Lorena -
L'ho conosciuto oggi pomeriggio; diciamo che è il mio contatto qui.
IO -
Contatto in che senso??
Lorena -
Ogni professoressa esterna ha un collega con cui interfacciarsi durante lo
scambio, una specie di partner nella ricerca che stiamo conducendo.
IO - Ok
lascia stare, tanto non lo capisco. Ma perché ce lo dobbiamo portare dietro
stasera?
Lorena
-Perché mi piace e voglio approfondire la conoscenza!
IO - Ma in
che senso, scusa?
Lorena - Nel
senso che appena lo vedi lo capisci!! E' alto due metri, una montagna umana ed
ha molto fascino. Mi incuriosisce...
IO - Lorena
ma che stai dicendo??
Lorena - Che
mi ci voglio divertire!!!
IO - Cioè te
lo vuoi portare a letto??? E io cosa dovrei fare??? Tenervi la candela?
Lorena -
Decidi tu! Io non mi lascio scappare l'occasione di provarci con uno così!!!Tu
o decidi di venire e farmi compagnia o resti solo, a te la scelta!
IO - Ho
capito, bella cosa!!! Ma tu vuoi che io venga o che mi tolga dai piedi?
Lorena - Io
voglio che tu venga! E voglio che non ti faccia problemi e che non ne crei a
me! Vorrei condividere questa cosa con te. Voglio farti vedere; ti vorrei
complice.
IO - Ma a
lui cosa dovremmo dire?? Lorena, complice in che senso????? Ti prego fammi
capire che vorresti fare??? Io caso mai posso andare via.... Lorena, ti prego,
per favore, cosa vuoi fare???????????
Lorena -
Calmati Nicola!! Stai sereno!!1 Voglio giocare e basta. E verrei che tu
giocassi assieme a me, tutto qui. Amore stai sereno...
IO -Si Lorena,
ma fammi capire in cosa consiste questo gioco...
Lorena -
Usciamo a cena con lui, stiamo allegri, e poi si vedrà....
IO - E cosa
diciamo a lui? che sono tuo fratello??
Lorena - No
gli diciamo la verità. Qui non ci conosce nessuno e le persone che frequenteremo
non li rivedremo più dopo questa settimana. E' l'occasione perfetta per farti
vedere quello che faccio con altri maschi. Ne avevamo parlato, no?
IO - Si e io
avevo detto che non volevo! Lorena ti rendi conto che questo tizio ci proverà e
molto probabilmente andrà a letto con la mia ragazza in mia presenza???? Ma lo
capisci che vuol dire per me??????
Lorena - E
allora?? Che ti frega di quello che pensa lui? Tanto fra 5 giorni lo saluteremo
per sempre. A te deve interessare quello che penso io di te, e io penso che ti
amo e che vorrei giocare anche con te presente; pensa che condividere tutto
questo ci farà sentire ancora più uniti e complici.
IO - Fare la
parte del cornuto davanti a questo tizio non penso che ci possa unire,
Lorena!!!!
Lorena - Allora
Amore, ora mi sto scocciando! Cornuto o non cornuto da questo maschione
mi voglio fare scopare. E se è come penso, anche tutti i giorni che
staremo qui. Le cose sono due. O ci salutiamo adesso e ci vediamo il giorno del
ritorno e io mi faccio le mie cose con lui, lontano da te, o tu decidi di far
parte della cosa e allora ti accolli quello che accadrà. Io preferirei di gran
lunga la seconda cosa, ma se scegli la prima, nessun problema. Vedi di prendere
una decisione in fretta, perché dobbiamo prepararci!
IO - Ma se
vengo cosa può accadere? Cosa vedrò? Ti prego dimmelo!
Lorena -
Starai con me e con lui a cena e poi la notte. Io gli farò capire che ci sto e
poi lui se deciderà di provarci con me io lo lascerò fare. Se lui vorrà
passeremo la notte assieme e tu starai con noi.
IO -A fare
che?
Lorena -
Guardarci scopare!!!!!!
IO - Vuoi
farlo in tre?
Lorena - Ho
detto che tu guardi e basta!
IO - Ho
capito! E come pensi che lui mi guarderà???
Lorena - Ti
vedrà come un cornuto a cui sta bene che la propria fidanzata va con altri
uomini! Non mi interessa di come ti vedrà lui. Ti ho detto mille volte che
l'importante siamo noi due!!!
IO -E le
umiliazioni che subirò io non ti interessano??
Lorena -
Perché startene da solo se io me ne vado a casa sua non ti umilia??
IO - Si
ma....
Lorena - Ma
che cosa??? Hai accettato la situazione Nicola. Sai che puoi andartene quando
vuoi, ma finché resti le cose sappi che stanno così! Ora mi stai rompendo!!!!!!
IO -Va bene
vengo, ma ti prego......
Lorena - Non
mi pregare! Lascia che le cose vadano come devono andare e sii mio complice!!!
IO - Ma a te
tutto questo che sensazioni da??
Lorena -
L'idea di giocare con un maschio in tua presenza dici??
IO -Si
Lorena - Mi
eccita da morire. Mi sento libera, mi sento elettrizzata all'idea che il mio
uomo mi accompagni dal mio maschio e che accetti quello che faccio perché mi
ama e vuole stare con me. Mi fa impazzire l'idea di avere accanto un uomo così
innamorato da capire le mie necessità. Mi piace tutto questo, si!!!!!!!!!!! Ora
lo sai...
IO - Lorena,
non ti arrabbiare, per favore....
Lorena - Mi
dispiace dover sempre discutere....
IO -Lo so.
Dimmi che dobbiamo fare. Promettimi una cosa, però....
Lorena -
cosa amore?
IO -che non
mi abbandonerai e mi starai vicino se ho bisogno....
Lorena - Ma
certo che te lo prometto! Io ti voglio vicino e non voglio fare le cose senza
di te....
Io sospirai
… ; ero in uno stato pietoso.
Comunque,
iniziammo a prepararci. Facemmo la doccia assieme e ci vestimmo uno accanto
all'altra: sembravamo due piccioncini.
Io cercavo
di non pensare a quello che stava succedendo, come una specie di rimozione del
problema, mentre Lorena, più si rilassava più sembrava frizzante e stava bene.
Finimmo e
fummo pronti pochi minuti prima che questo tizio arrivasse con la macchia sotto
il nostro albergo.
Lorena era
bellissima. Certo per me lo è sempre, ma quella sera era oggettivamente da
perdere il fiato.
Si era messa
delle autoreggenti con balza larga in pizzo, scure ma sottili; un perizoma nero
con il filo e due fiocchetti sui fianchi; reggiseno a fascia tipo di raso nero.
Indossava dei pantaloni a palloncino e calzava delle decolté nere con plateau,
tacco 15. Di sopra aveva una maglia color glicine coprente con una morbida
scollatura che lasciava intravedere il solco fra i seni e sopra un maglioncino
a rete con maglie larghe bianco. Era truccata in modo delicato aveva lo smalto
a mani e piedi. Alta e magra era bellissima e aveva i capelli sciolti e mossi.
Un sogno ai miei occhi.
Arrivò
questo tizio e telefonò; Lorena rispose in francese. Mi disse che lui era sotto
che ci aspettava. Scendemmo e lui era davanti il nostro hotel che aspettava
fuori dalla macchina.
Lo vidi ed
ebbi quasi paura e, lo ricordo come se fosse adesso, un fortissimo senso di
inferiorità.
Era
altissimo, senza capelli, non capivo se muscoloso o robusto, vestito di tutto
punto con vestito nero e camicia bianca senza cravatta. Era di colore.
Lorena lo
salutò con calore con tre bacetti sulla guancia, lui fu galante, poi in
francese mi presentò a lui. Mi strinse la mano.
Salimmo in
macchina, Lorena davanti con lui, io dietro. Iniziarono a parlare in francese.
Parlarono in francese tutta la sera, nessuno dei due preoccupato del fatto che
io non capivo una parola. Sono rimasto praticamente muto tutta la sera, a parte
qualche cosa che chiedevo a Lorena. Ero in disparte e loro si comportavano come
se io non esistessi. Penso che lui si sia assicurato che ciò potesse andare, ma
Lorena non mostrava il minimo disagio per la cosa e lui si sarà
tranquillizzato.
Il fatto è
che io per loro ero come una borsa da portarsi dietro. Solo Lorena, ogni tanto,
mi guardava e mi chiedeva “Tutto ok”? E io “Si”.
Lorena parla
correttamente il francese, il tedesco e l’inglese, per il tipo di studi che fa,
ciò è importantissimo e quindi con il
tizio parlava benissimo in francese e sembravano divertirsi molto.
Andammo in
un bellissimo ristorante e cenammo. La prima parte della cena loro parlarono e
risero moltissimo, alternarono menti di maggiore serietà, immagino parlando di
arte o di lavoro, non so.
Io ero
sempre muto che li guardavo. Lorena è stata sempre girata verso di lui e quasi
mi dava le spalle, lui sembrava neanche vedermi. Lorena era molto simpatica nei
modi di fare, ma sempre con la sua innata eleganza. Dava l’impressione di essere
felici alla sua presenza, ma specialmente dava l’impressione di cercarlo.
Cercare sempre il suo sguardo, la sua approvazione, il contatto fisico…
Faceva
capire, con classe, ma esplicitamente che era attratta da lui.
Si andò
avanti così per un po’. Io sempre muto, fino a quando loro iniziarono a
lanciarmi occhiate e poi sorridere.
A un certo
punto credo che lui abbia iniziato a provarci esplicitamente perché Lorena è
arrossita un paio di volte ed ha cominciato ad essere più civetta nei modi di
fare.
Poi,
all’ennesima ristata dopo avermi guardato, sbottai:
IO – ma che
avete da ridere?
Lorena – mi
ha detto che sei proprio un bravo fidanzato!
IO – Ma che
vuole dire?
Lorena – Gli
ho detto che tu sai stare al tuo posto che non deve preoccuparsi di te se vuole
provarci con me.
IO – Ma
perché gli hai detto così?
Lorena –
Perché lui mi aveva detto che se fossi venuta sola mi avrebbe portato a casa
sua. Volevo fargli capire che tu non sei un problema…. però basta, non è
educato escluderlo dalla conversazione!
Nella mia
testa pensai a quello che avevo sentito!!! Considerava giusto fare la troia con
un nero in mia presenza lasciandomi in disparte e muto tutta la sera, mentre
parlava in francese con quel maiale e considerava maleducato scambiare due parole,
con me che sono il suo fidanzato perché il tizio non parla
l’italiano!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Cioè, ma io cosa valgo????
Mentre
pensavo questo Lorena mi disse: “Manuel ti ha fatto un complimento”!
IO – Quale?
Lorena – Che
tutti i fidanzati dovrebbero essere come te, cornuti rispettosi e innamorati!
IO – Ah
bene!!!
Lorena –
Ringrazialo!!!
IO – Ma sei
scema?????????????????????????
Lorena – Ti
ho detto di ringraziarlo!!!!!!!!
IO – Grazie
Manuel!
Finimmo di
cenare e lui pagò il conto. Ci alzammo, abbiamo preso i cappotti e Manuel prese
il volto di Lorena fra le sue enormi mani nere e la baciò in bocca con la
lingua. Davanti a me. Lorena si lasciò baciare e ricambiò molto remissivamente.
Sembrava molto felice della cosa.
Finito il
bacio Manuel mi disse una cosa.
IO – Cosa ha
detto?
Lorena – Ha
detto “La tua ragazza mi fa impazzire, visto che per te va bene stasera faremo
sesso”
Rimasi
zitto. Uscimmo e salimmo nella sua macchina, io sempre dietro e Lorena davanti.
Ci dirigemmo verso il nostro hotel. Durante il tragitto lui mise la mano fra le
gambe di Lorena e strinse forte la figa di Lorena. Lei sussultò. Tenne la mano
li tutto il tempo.
Arrivammo in
albergo, Manuel pagò il supplemento della camera e salimmo tutti e tre con
l’ascensore. Li si baciarono con passione mentre io rimasi muto in un angolo a
guardarli.
Entrammo in
camera; Lorena lo precedeva, io entrai per ultimo. Facevano finta che io non ci
fossi.
In camera si
tolsero i cappotti e ripresero a baciarsi. Poi si sedettero nel letto sempre
baciandosi con passione. Lui la toccava tutta, nel culo, nelle tette, la
palpava la strizzava, faceva tutto….
Io avevo il
cuore in gola; mi batteva forte e volevo fare qualcosa ma mi sentivo di pietra.
Bloccato e impotente. Mi sentivo una nullità davanti a lui e completamente
soggiogato da lei. E’ stata la sensazione più brutta della mia vita fino a quel
momento.
IO – Lorena,
che devo fare?
Lorena – Per
adesso siediti sulla poltrona e guarda.
Ripresero a
fare petting.
Lorena
iniziò a spogliarlo… giacca, camicia, gli tolse le scarpe e i calzini e gli sfilò
i pantaloni.
Lui era una
montagna, non muscoloso ma tonico. Rimase con i boxer. Si distesero nel letto e
si baciarono con una passione che io sconoscevo.
Lui si alzò
in piedi e Lorena si mise in ginocchio, ancora vestita, davanti a lui.
Con le mani,
mentre gli dava bacetti e morsi sull’addome, gli abbassò lentamente i boxer. Li
tolse piano piano, guardando scorrerli lungo il suo pene e facendolo spuntare
piano piano. Sembrava non finire mai e Lorena aveva gli occhi illuminati. Alla
fine li abbassò e lui restò nudo, mostrando un pene enorme. Era ancora un po’
floscio ma enorme. Non scorderò mai quella vista abominevole per me.
Lei gli
tolse i boxer e me li passò. “Posali” mi disse. Io lo feci come un automa. Lui
disse una cosa e Lorena che mi fece mi fece la traduzione. Manuel disse
“Cornuto sei proprio gentile”. Lorena mi disse di ringraziarlo di nuovo. Lo
feci.
Si misero
nel letto, lui sdraiato e lei in ginocchio fra le sue gambe. Gli fece un
pompino che durò almeno 10 minuti. Lo leccò, lo succhiò, in tutti i modi. Lo
accarezzava, lo stuzzicava con i denti, gli dava bacetti e poi tornava a
succhiare. Lo prendeva con entrambe le mani, sembrava misuralo.
Sembrava
venerare quel cazzo enorme. Io ero sempre seduto che guardavo. Gli leccò le
palle e i glutei, gli baciò le gambe e i piedi; tornò a spampinarlo… ad un
certo punto si alzò e si mise ai piedi del letto rivolta a lui e dandomi le
spalle.
Lorena –
Nicola spogliami.
IO – Cosa?
Lorena –
Vieni qui e spogliami!
Mi alzai e
come uno zombie feci quello che lei mi aveva detto di fare.
Lei restò in
piedi rivolta verso di lui. Manuel era sdraiato nel letto che guardava mentre
lentamente si menava il suo cazzo. Le tolsi maglione e maglia. Poi Lorena volle
tolto il reggiseno a fascia. Mi disse poi di levarle i pantaloni senza togliere
le scarpe. Mi disse, infine di toglierli il perizoma. Restò nuda davanti a lui
solo con i tacchi. Mi disse di tornare a sedermi.
Lei fece un
piroetta per farsi ammirare tutta quanta e girò a fianco del letto. Salì sul
letto e si sedette sopra di lui. Presero i preservativi che si trovano negli
alberghi, e lei glielo mise.
Iniziò a
cavalcarlo. Fece fatica perché lui era troppo dotato, ma sembrava pervasa dal
piacere.
Dopo pochi
minuti, finì la delicatezza del loro muoversi e lui iniziò a prenderla con
forza e con colpi sempre più potenti. Lei era sopra di lui che saltellava al
ritmo dei suoi colpi, con il seno che ballonzolava. Urlava di piacere e mi
disse “Vai in bagno e prendimi un elastico per i capelli”.
Lo presi e
mi disse di farle la coda, il tutto mentre loro continuavano a scopare in
quella posizione. Feci quello che mi aveva chiesto. Poi lei scese e si mise a
pecorina. Lui la prese da dietro e con una mano le afferrò la coda tirandole la
testa indietro. Con l’altra mano le dava fortissime sculacciate nel sedere,
mentre la sbatteva con forza. Affondava tutto il suo enorme pisello nella mia
ragazza e io guardavo piangendo.
Finì di
scoparla, si tolse e la fece girare velocemente. La prese per i capelli e si
portò il viso di Lorena attaccato all’inguine. Si tolse il preservativo e le
venne in faccia. Sborrò molto e la sporcò tutta, compreso i capelli. Si
sdraiarono l’uno a fianco dell’altra nel letto. Lorena mi disse di andare in
bagno e prendere una tovaglia. Gliela portai e lei prima pulì lui e solo dopo
si tolse tutto quello sperma dalla faccia.
Restarono
nel letto girati su un fianco l’uno verso l’altra a parlare, sempre in
francese. Io Rimasi seduto nella poltrona, con la testa fra le mani. Non
riuscivo a pensare. Sentivo solo un senzo di spossatezza enorme dentro di me.
A un certo
punto, Lorena si alzò e andò in bagno. Lasciò la porta aperta e vidi che si
puliva ancora lo sperma di lui. Finì e tornò in camera. Si tolse le
autoreggenti e le scarpe.
Ripresero a
scopare e lo fecero altre due volte. Io sempre seduto. Consumarono i tre
preservativi che c’erano in camera. Intanto erano già le 04.00 del mattino.
Lorena chiese a Manuel di restare ma lui andò via.
Io non avevo
mai visto Lorena godere in quel modo; era sfinita, ma soddisfatta.
IO – Ora che
hai fatto quello che volevi come stai?
Lorena –
Appagata!
IO – Intendo
dire, cosa hai provato sapendomi qui a guardarti??
Lorena – Se vuoi
che te lo dica, ok! La cosa mi ha eccitato enormemente!
IO – E cosa
ti ha eccitato di più???
Lorena – Ci sono
stati momenti in cui stavo impazzendo dal piacere!
IO – Si, ma
quali?????
Lorena – E’
stato meraviglioso quando io raggiungevo l’orgasmo; pensare che tu sentissi il
mio godere con un altro maschio è stato fantastico. Poi mi è piaciuto quando tu
hai visto lui venire! Quando hai visto che mi inondava prima la faccia e poi
tutto il corpo. Mi ha eccitato da morire quando sei andato a prendere la
tovaglia che serviva per pulire lui e la mia faccia. Queste cose mi hanno fatto
impazzire!!!!!!!!!!!!!1 E tu cosa hai provato????????
IO – La serata
più brutta e devastante della mia vita, Lorena! Cosa vuoi che abbia provato?
Lorena – Mi spiace,
tesoro! Domani andrà meglio!
Io non ebbi
la forza di replicare a quel “domani”. Capii, comunque, che per tutta la
settimana sarebbe stato così. Ricordo benissimo la sensazione che provai quella
sera. Non mi sentivo neanche più un cornuto, mi sentivo semplicemente
inferiore! Inferiore rispetto a quel maschio, in tutto.
Le giornate
poi passarono quasi tutte uguali. Il pomeriggio Lorena tornava in albergo con
lui e scopavano sempre in mia presenza. Mi veniva chiesto di prendere i
preservativi ed aprirli, di prendere tovaglie, di rifare il letto mentre loro
scopavano in bagno e cose di questo tipo.
Lui ormai si
comportava come se fosse a casa sua; entrava, si spogliava e faceva i suoi
comodi. Un pomeriggio, mentre io mi facevo la barba, lui entra in bagno e
piscia. Tranquillamente piscia davanti a me e si sgrulla il suo enorme pene,
girato verso di me quasi che volesse farne sfoggio.
Lui veniva,
scopava la mia fidanzata, se e andava, tornava, faceva i suoi porci comodi.
Lorena mi disse di essere gentile ed educato con lui e di fare ciò che lui mi
avesse chiesto. La sera si unsciva in tre ed io stavo sempre solo e un passo
indietro.
Non dormì mai
con noi, salvo l’ultima notte. L’ultima notte che fu la peggiore della vacanza.
Fu un
inferno. Pensai quella notte di aver toccato il fondo, ma sbagliavo. Si perché
le cose assurde che successero, divennero poi la normalità per me. Sono cose
che ormai accadono di continuo.
(Segue...)
N.L
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