domenica 7 settembre 2014

Il viaggio a Parigi (I parte): Manuel. E io sempre più cornuto.



Quei giorni a Parigi si rivelarono un per me un totale inferno.

Arrivammo e il primo giorno passò più o meno in tranquillità. Lorena fece solo l'accreditamento e stette via tutto il pomeriggio. Tornò verso le 20.00, non ricordo bene.

Le cose promettevano bene in quanto i suoi orari lavorativi prevedevano, per i giorni a venire, che lei stesse fuori dalle 9.00 alle 13.30 circa. Avevamo concordato, quindi, che io la mattina la passavo come volevo, mentre i pomeriggi e le sere avremmo visitato Parigi.

Questo era il quadro della situazione il primo giorno. Purtroppo andò tutto diversamente; e anche di molto.
Le cose cominciarono a guastarsi precisamente la prima sera. Quando Lorena tornò a casa mi mise al corrente che lei aveva cambiato programma e che aveva in mente delle cose per me terribili, ma che lei voleva lo stesso fare.

Lorena - Nicola strasera non usciamo da soli; viene un mio collega francese, non è un problema vero??
IO – Va bene, speravo di cenare solo con te però... ma chi è questo tizio?
Lorena - L'ho conosciuto oggi pomeriggio; diciamo che è il mio contatto qui.
IO - Contatto in che senso??
Lorena - Ogni professoressa esterna ha un collega con cui interfacciarsi durante lo scambio, una specie di partner nella ricerca che stiamo conducendo.
IO - Ok lascia stare, tanto non lo capisco. Ma perché ce lo dobbiamo portare dietro stasera?
Lorena -Perché mi piace e voglio approfondire la conoscenza!
IO - Ma in che senso, scusa?
Lorena - Nel senso che appena lo vedi lo capisci!! E' alto due metri, una montagna umana ed ha molto fascino. Mi incuriosisce...
IO - Lorena ma che stai dicendo??
Lorena - Che mi ci voglio divertire!!!
IO - Cioè te lo vuoi portare a letto??? E io cosa dovrei fare??? Tenervi la candela?
Lorena - Decidi tu! Io non mi lascio scappare l'occasione di provarci con uno così!!!Tu o decidi di venire e farmi compagnia o resti solo, a te la scelta!
IO - Ho capito, bella cosa!!! Ma tu vuoi che io venga o che mi tolga dai piedi?
Lorena - Io voglio che tu venga! E voglio che non ti faccia problemi e che non ne crei a me! Vorrei condividere questa cosa con te. Voglio farti vedere; ti vorrei complice.
IO - Ma a lui cosa dovremmo dire?? Lorena, complice in che senso????? Ti prego fammi capire che vorresti fare??? Io caso mai posso andare via.... Lorena, ti prego, per favore, cosa vuoi fare???????????
Lorena - Calmati Nicola!! Stai sereno!!1 Voglio giocare e basta. E verrei che tu giocassi assieme a me, tutto qui. Amore stai sereno...
IO -Si Lorena, ma fammi capire in cosa consiste questo gioco...
Lorena - Usciamo a cena con lui, stiamo allegri, e poi si vedrà....
IO - E cosa diciamo a lui? che sono tuo fratello??
Lorena - No gli diciamo la verità. Qui non ci conosce nessuno e le persone che frequenteremo non li rivedremo più dopo questa settimana. E' l'occasione perfetta per farti vedere quello che faccio con altri maschi. Ne avevamo parlato, no?
IO - Si e io avevo detto che non volevo! Lorena ti rendi conto che questo tizio ci proverà e molto probabilmente andrà a letto con la mia ragazza in mia presenza???? Ma lo capisci che vuol dire per me??????
Lorena - E allora?? Che ti frega di quello che pensa lui? Tanto fra 5 giorni lo saluteremo per sempre. A te deve interessare quello che penso io di te, e io penso che ti amo e che vorrei giocare anche con te presente; pensa che condividere tutto questo ci farà sentire ancora più uniti e complici.
IO - Fare la parte del cornuto davanti a questo tizio non penso che ci possa unire, Lorena!!!!
Lorena - Allora Amore, ora mi sto scocciando! Cornuto o non cornuto da questo maschione mi  voglio fare scopare. E se è come penso, anche tutti i giorni che staremo qui. Le cose sono due. O ci salutiamo adesso e ci vediamo il giorno del ritorno e io mi faccio le mie cose con lui, lontano da te, o tu decidi di far parte della cosa e allora ti accolli quello che accadrà. Io preferirei di gran lunga la seconda cosa, ma se scegli la prima, nessun problema. Vedi di prendere una decisione in fretta, perché dobbiamo prepararci!
IO - Ma se vengo cosa può accadere? Cosa vedrò? Ti prego dimmelo!
Lorena - Starai con me e con lui a cena e poi la notte. Io gli farò capire che ci sto e poi lui se deciderà di provarci con me io lo lascerò fare. Se lui vorrà passeremo la notte assieme e tu starai con noi.
IO -A fare che?
Lorena - Guardarci scopare!!!!!!
IO - Vuoi farlo in tre?
Lorena - Ho detto che tu guardi e basta!
IO - Ho capito! E come pensi che lui mi guarderà???
Lorena - Ti vedrà come un cornuto a cui sta bene che la propria fidanzata va con altri uomini! Non mi interessa di come ti vedrà lui. Ti ho detto mille volte che l'importante siamo noi due!!!
IO -E le umiliazioni che subirò io non ti interessano??
Lorena - Perché startene da solo se io me ne vado a casa sua non ti umilia??
IO - Si ma....
Lorena - Ma che cosa??? Hai accettato la situazione Nicola. Sai che puoi andartene quando vuoi, ma finché resti le cose sappi che stanno così! Ora mi stai rompendo!!!!!!
IO -Va bene vengo, ma ti prego......
Lorena - Non mi pregare! Lascia che le cose vadano come devono andare e sii mio complice!!!
IO - Ma a te tutto questo che sensazioni da??
Lorena - L'idea di giocare con un maschio in tua presenza dici??
IO -Si
Lorena - Mi eccita da morire. Mi sento libera, mi sento elettrizzata all'idea che il mio uomo mi accompagni dal mio maschio e che accetti quello che faccio perché mi ama e vuole stare con me. Mi fa impazzire l'idea di avere accanto un uomo così innamorato da capire le mie necessità. Mi piace tutto questo, si!!!!!!!!!!! Ora lo sai...
IO - Lorena, non ti arrabbiare, per favore....
Lorena - Mi dispiace dover sempre discutere....
IO -Lo so. Dimmi che dobbiamo fare. Promettimi una cosa, però....
Lorena - cosa amore?
IO -che non mi abbandonerai e mi starai vicino se ho bisogno....
Lorena - Ma certo che te lo prometto! Io ti voglio vicino e non voglio fare le cose senza di te....

Io sospirai … ; ero in uno stato pietoso.

Comunque, iniziammo a prepararci. Facemmo la doccia assieme e ci vestimmo uno accanto all'altra: sembravamo due piccioncini.
Io cercavo di non pensare a quello che stava succedendo, come una specie di rimozione del problema, mentre Lorena, più si rilassava più sembrava frizzante e stava bene.

Finimmo e fummo pronti pochi minuti prima che questo tizio arrivasse con la macchia sotto il nostro albergo.
Lorena era bellissima. Certo per me lo è sempre, ma quella sera era oggettivamente da perdere il fiato.

Si era messa delle autoreggenti con balza larga in pizzo, scure ma sottili; un perizoma nero con il filo e due fiocchetti sui fianchi; reggiseno a fascia tipo di raso nero. Indossava dei pantaloni a palloncino e calzava delle decolté nere con plateau, tacco 15. Di sopra aveva una maglia color glicine coprente con una morbida scollatura che lasciava intravedere il solco fra i seni e sopra un maglioncino a rete con maglie larghe bianco. Era truccata in modo delicato aveva lo smalto a mani e piedi. Alta e magra era bellissima e aveva i capelli sciolti e mossi. Un sogno ai miei occhi.

Arrivò questo tizio e telefonò; Lorena rispose in francese. Mi disse che lui era sotto che ci aspettava. Scendemmo e lui era davanti il nostro hotel che aspettava fuori dalla macchina.
Lo vidi ed ebbi quasi paura e, lo ricordo come se fosse adesso, un fortissimo senso di inferiorità.
Era altissimo, senza capelli, non capivo se muscoloso o robusto, vestito di tutto punto con vestito nero e camicia bianca senza cravatta. Era di colore.
Lorena lo salutò con calore con tre bacetti sulla guancia, lui fu galante, poi in francese mi presentò a lui. Mi strinse la mano.

Salimmo in macchina, Lorena davanti con lui, io dietro. Iniziarono a parlare in francese. Parlarono in francese tutta la sera, nessuno dei due preoccupato del fatto che io non capivo una parola. Sono rimasto praticamente muto tutta la sera, a parte qualche cosa che chiedevo a Lorena. Ero in disparte e loro si comportavano come se io non esistessi. Penso che lui si sia assicurato che ciò potesse andare, ma Lorena non mostrava il minimo disagio per la cosa e lui si sarà tranquillizzato.
Il fatto è che io per loro ero come una borsa da portarsi dietro. Solo Lorena, ogni tanto, mi guardava e mi chiedeva “Tutto ok”? E io “Si”.

Lorena parla correttamente il francese, il tedesco e l’inglese, per il tipo di studi che fa, ciò è importantissimo e quindi con il  tizio parlava benissimo in francese e sembravano divertirsi molto.
Andammo in un bellissimo ristorante e cenammo. La prima parte della cena loro parlarono e risero moltissimo, alternarono menti di maggiore serietà, immagino parlando di arte o di lavoro, non so.

Io ero sempre muto che li guardavo. Lorena è stata sempre girata verso di lui e quasi mi dava le spalle, lui sembrava neanche vedermi. Lorena era molto simpatica nei modi di fare, ma sempre con la sua innata eleganza. Dava l’impressione di essere felici alla sua presenza, ma specialmente dava l’impressione di cercarlo. Cercare sempre il suo sguardo, la sua approvazione, il contatto fisico…
Faceva capire, con classe, ma esplicitamente che era attratta da lui.

Si andò avanti così per un po’. Io sempre muto, fino a quando loro iniziarono a lanciarmi occhiate e poi sorridere.
A un certo punto credo che lui abbia iniziato a provarci esplicitamente perché Lorena è arrossita un paio di volte ed ha cominciato ad essere più civetta nei modi di fare.
Poi, all’ennesima ristata dopo avermi guardato, sbottai:

IO – ma che avete da ridere?
Lorena – mi ha detto che sei proprio un bravo fidanzato!
IO – Ma che vuole dire?
Lorena – Gli ho detto che tu sai stare al tuo posto che non deve preoccuparsi di te se vuole provarci con me.
IO – Ma perché gli hai detto così?
Lorena – Perché lui mi aveva detto che se fossi venuta sola mi avrebbe portato a casa sua. Volevo fargli capire che tu non sei un problema…. però basta, non è educato escluderlo dalla conversazione!
Nella mia testa pensai a quello che avevo sentito!!! Considerava giusto fare la troia con un nero in mia presenza lasciandomi in disparte e muto tutta la sera, mentre parlava in francese con quel maiale e considerava maleducato scambiare due parole, con me che sono il suo fidanzato perché il tizio non parla l’italiano!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Cioè, ma io cosa valgo????
Mentre pensavo questo Lorena mi disse: “Manuel ti ha fatto un complimento”!
IO – Quale?
Lorena – Che tutti i fidanzati dovrebbero essere come te, cornuti rispettosi e innamorati!
IO – Ah bene!!!
Lorena – Ringrazialo!!!
IO – Ma sei scema?????????????????????????
Lorena – Ti ho detto di ringraziarlo!!!!!!!!
IO – Grazie Manuel!

Finimmo di cenare e lui pagò il conto. Ci alzammo, abbiamo preso i cappotti e Manuel prese il volto di Lorena fra le sue enormi mani nere e la baciò in bocca con la lingua. Davanti a me. Lorena si lasciò baciare e ricambiò molto remissivamente. Sembrava molto felice della cosa.
Finito il bacio Manuel mi disse una cosa.

IO – Cosa ha detto?
Lorena – Ha detto “La tua ragazza mi fa impazzire, visto che per te va bene stasera faremo sesso”

Rimasi zitto. Uscimmo e salimmo nella sua macchina, io sempre dietro e Lorena davanti. Ci dirigemmo verso il nostro hotel. Durante il tragitto lui mise la mano fra le gambe di Lorena e strinse forte la figa di Lorena. Lei sussultò. Tenne la mano li tutto il tempo.

Arrivammo in albergo, Manuel pagò il supplemento della camera e salimmo tutti e tre con l’ascensore. Li si baciarono con passione mentre io rimasi muto in un angolo a guardarli.
Entrammo in camera; Lorena lo precedeva, io entrai per ultimo. Facevano finta che io non ci fossi.

In camera si tolsero i cappotti e ripresero a baciarsi. Poi si sedettero nel letto sempre baciandosi con passione. Lui la toccava tutta, nel culo, nelle tette, la palpava la strizzava, faceva tutto….
Io avevo il cuore in gola; mi batteva forte e volevo fare qualcosa ma mi sentivo di pietra. Bloccato e impotente. Mi sentivo una nullità davanti a lui e completamente soggiogato da lei. E’ stata la sensazione più brutta della mia vita fino a quel momento.

IO – Lorena, che devo fare?
Lorena – Per adesso siediti sulla poltrona e guarda.
Ripresero a fare petting.
Lorena iniziò a spogliarlo… giacca, camicia, gli tolse le scarpe e i calzini e gli sfilò i pantaloni.
Lui era una montagna, non muscoloso ma tonico. Rimase con i boxer. Si distesero nel letto e si baciarono con una passione che io sconoscevo.
Lui si alzò in piedi e Lorena si mise in ginocchio, ancora vestita, davanti a lui.
Con le mani, mentre gli dava bacetti e morsi sull’addome, gli abbassò lentamente i boxer. Li tolse piano piano, guardando scorrerli lungo il suo pene e facendolo spuntare piano piano. Sembrava non finire mai e Lorena aveva gli occhi illuminati. Alla fine li abbassò e lui restò nudo, mostrando un pene enorme. Era ancora un po’ floscio ma enorme. Non scorderò mai quella vista abominevole per me.
Lei gli tolse i boxer e me li passò. “Posali” mi disse. Io lo feci come un automa. Lui disse una cosa e Lorena che mi fece mi fece la traduzione. Manuel disse “Cornuto sei proprio gentile”. Lorena mi disse di ringraziarlo di nuovo. Lo feci.

Si misero nel letto, lui sdraiato e lei in ginocchio fra le sue gambe. Gli fece un pompino che durò almeno 10 minuti. Lo leccò, lo succhiò, in tutti i modi. Lo accarezzava, lo stuzzicava con i denti, gli dava bacetti e poi tornava a succhiare. Lo prendeva con entrambe le mani, sembrava misuralo.
Sembrava venerare quel cazzo enorme. Io ero sempre seduto che guardavo. Gli leccò le palle e i glutei, gli baciò le gambe e i piedi; tornò a spampinarlo… ad un certo punto si alzò e si mise ai piedi del letto rivolta a lui e dandomi le spalle.

Lorena – Nicola spogliami.
IO – Cosa?
Lorena – Vieni qui e spogliami!
Mi alzai e come uno zombie feci quello che lei mi aveva detto di fare.
Lei restò in piedi rivolta verso di lui. Manuel era sdraiato nel letto che guardava mentre lentamente si menava il suo cazzo. Le tolsi maglione e maglia. Poi Lorena volle tolto il reggiseno a fascia. Mi disse poi di levarle i pantaloni senza togliere le scarpe. Mi disse, infine di toglierli il perizoma. Restò nuda davanti a lui solo con i tacchi. Mi disse di tornare a sedermi.
Lei fece un piroetta per farsi ammirare tutta quanta e girò a fianco del letto. Salì sul letto e si sedette sopra di lui. Presero i preservativi che si trovano negli alberghi, e lei glielo mise.
Iniziò a cavalcarlo. Fece fatica perché lui era troppo dotato, ma sembrava pervasa dal piacere.
Dopo pochi minuti, finì la delicatezza del loro muoversi e lui iniziò a prenderla con forza e con colpi sempre più potenti. Lei era sopra di lui che saltellava al ritmo dei suoi colpi, con il seno che ballonzolava. Urlava di piacere e mi disse “Vai in bagno e prendimi un elastico per i capelli”.

Lo presi e mi disse di farle la coda, il tutto mentre loro continuavano a scopare in quella posizione. Feci quello che mi aveva chiesto. Poi lei scese e si mise a pecorina. Lui la prese da dietro e con una mano le afferrò la coda tirandole la testa indietro. Con l’altra mano le dava fortissime sculacciate nel sedere, mentre la sbatteva con forza. Affondava tutto il suo enorme pisello nella mia ragazza e io guardavo piangendo.
Finì di scoparla, si tolse e la fece girare velocemente. La prese per i capelli e si portò il viso di Lorena attaccato all’inguine. Si tolse il preservativo e le venne in faccia. Sborrò molto e la sporcò tutta, compreso i capelli. Si sdraiarono l’uno a fianco dell’altra nel letto. Lorena mi disse di andare in bagno e prendere una tovaglia. Gliela portai e lei prima pulì lui e solo dopo si tolse tutto quello sperma dalla faccia.

Restarono nel letto girati su un fianco l’uno verso l’altra a parlare, sempre in francese. Io Rimasi seduto nella poltrona, con la testa fra le mani. Non riuscivo a pensare. Sentivo solo un senzo di spossatezza enorme dentro di me.

A un certo punto, Lorena si alzò e andò in bagno. Lasciò la porta aperta e vidi che si puliva ancora lo sperma di lui. Finì e tornò in camera. Si tolse le autoreggenti e le scarpe.
Ripresero a scopare e lo fecero altre due volte. Io sempre seduto. Consumarono i tre preservativi che c’erano in camera. Intanto erano già le 04.00 del mattino. Lorena chiese a Manuel di restare ma lui andò via.

Io non avevo mai visto Lorena godere in quel modo; era sfinita, ma soddisfatta.

IO – Ora che hai fatto quello che volevi come stai?
Lorena – Appagata!
IO – Intendo dire, cosa hai provato sapendomi qui a guardarti??
Lorena – Se vuoi che te lo dica, ok! La cosa mi ha eccitato enormemente!
IO – E cosa ti ha eccitato di più???
Lorena – Ci sono stati momenti in cui stavo impazzendo dal piacere!
IO – Si, ma quali?????
Lorena – E’ stato meraviglioso quando io raggiungevo l’orgasmo; pensare che tu sentissi il mio godere con un altro maschio è stato fantastico. Poi mi è piaciuto quando tu hai visto lui venire! Quando hai visto che mi inondava prima la faccia e poi tutto il corpo. Mi ha eccitato da morire quando sei andato a prendere la tovaglia che serviva per pulire lui e la mia faccia. Queste cose mi hanno fatto impazzire!!!!!!!!!!!!!1 E tu cosa hai provato????????
IO – La serata più brutta e devastante della mia vita, Lorena! Cosa vuoi che abbia provato?
Lorena – Mi spiace, tesoro! Domani andrà meglio!

Io non ebbi la forza di replicare a quel “domani”. Capii, comunque, che per tutta la settimana sarebbe stato così. Ricordo benissimo la sensazione che provai quella sera. Non mi sentivo neanche più un cornuto, mi sentivo semplicemente inferiore! Inferiore rispetto a quel maschio, in tutto.

Le giornate poi passarono quasi tutte uguali. Il pomeriggio Lorena tornava in albergo con lui e scopavano sempre in mia presenza. Mi veniva chiesto di prendere i preservativi ed aprirli, di prendere tovaglie, di rifare il letto mentre loro scopavano in bagno e cose di questo tipo.

Lui ormai si comportava come se fosse a casa sua; entrava, si spogliava e faceva i suoi comodi. Un pomeriggio, mentre io mi facevo la barba, lui entra in bagno e piscia. Tranquillamente piscia davanti a me e si sgrulla il suo enorme pene, girato verso di me quasi che volesse farne sfoggio.

Lui veniva, scopava la mia fidanzata, se e andava, tornava, faceva i suoi porci comodi. Lorena mi disse di essere gentile ed educato con lui e di fare ciò che lui mi avesse chiesto. La sera si unsciva in tre ed io stavo sempre solo e un passo indietro.

Non dormì mai con noi, salvo l’ultima notte. L’ultima notte che fu la peggiore della vacanza.
Fu un inferno. Pensai quella notte di aver toccato il fondo, ma sbagliavo. Si perché le cose assurde che successero, divennero poi la normalità per me. Sono cose che ormai accadono di continuo.

 (Segue...)

 N.L
 

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