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lunedì 15 settembre 2014

Il terzo maschio: Cocimo il muratore calabrese.

E arrivammo nel periodo di carnevale...

In quei giorni mi è stata spiegata, nel modo più brutale possibile, la differenza fra "i bravi ragazzi" e "maschi veri". Questo tizio dal nome assurdo mi ha del tutto annientato. Non scherzo se dico che baciare il pisello di un altro uomo è stato meno umiliante che sentire i sermoni di questo maledetto bastardo!

Io lo odio con tutto me stesso!!!!!!!!!!! Lui ha, inoltre, rotto ogni tabù; ha fatto in modo che Lorena e Adele prendessero completamente il sopravvento su di me e mi ha reso consapevole di tutti i miei sbagli e della mia pochezza. Mi ha massacrato.

Tutto è iniziato una domenica mattina quando sentii parlare Adele e Lorena. Eravamo in campagna da amici di Adele, quando loro due si appartarono per parlare. Io dopo un po' le raggiunsi per dire loro che era pronto non ricordo cosa e le sentii parlare. Parlavano di questo "fantastico perosnaggio"...

Ascoltai un poco e pensai che Lorena si era trovata un altro maschio. Mi sbagliavo.

Chiesi a Lorena una volta tornati a casa e lei mi rispose che il tizio di cui avevo sentito parlare non era il suo nuovo maschio ma una persona con la quale Adele aveva una relazione. Mi disse che era un uomo più grande e "particolare" ma che, comunque, non dovevo preoccuparmi perché era una cosa destinata a durare poco.

Io le chiesi perché mai avrei dovuto preoccuparmi visto che era una cosa che riguardava Adele e non la mia fidanzata ma lei, tanto per non farmi mancare umiliazioni, mi disse che lei sperava che presto la cosa riguardasse anche lei!!!

IO - Lorena ma che vuoi dire?
Lorena - Voglio dire che sto pregando Adele di farmelo conoscere!!!
IO - Cioè le vuoi fregare il ragazzo??
Lorena - Ma ci sei o ci fai?? Non è il suo ragazzo; è una persona che se la sta scopando per qualche giorno e le ho detto che io mi voglio fare scopare pure da un tipo così!

Ormai non mi stupivo visto quello che avevo già vissuto, ma assicuro che fa male. Fa molto male.

IO - Quindi Adele dovrebbe convincere se stessa a prestarti il ragazzo e poi dovrebbe convincere lui a venire a letto con te?
Lorena - Non è proprio così..... Adele non ha tanta scelta e per quanto riguarda l'altro è stato proprio lui a chiedere di questa famosa cugina che tradisce il fidanzato in sua presenza dicendo che si  vorrebbe scopare anche lei....
IO - Aspetta!!! Gli avete detto di me?????????????????????
Lorena - Tanquillo non è di queste parti e se ne andrà fra qualche giorno. Stai sereno gioia mia!

Io non stavo sereno. Stavo male. Sto male.

Lorena - E poi lui è così..... è un tipo particolare.....lui vuole di più....
IO - In che senso?
Lorena - Senti, lasciamo stare. Ancora non è deciso niente. Non ne voglio parlare. Stop.

Io ero allucinato da questa conversazione ma lo schifo che mi aveva provocato era tale che fui d'accordo ad interrompere il discorso, tanto ancora Lorena non si era vista con questo tipo. In cuor mio speravo che la cosa fallisse e che Lorena e questo misterioso personaggio non si incontrassero mai.

Le cose andarono diversamente. Io lo seppi la sera dopo. Adele venne insolitamente a casa nostra di lunedì; cenò con noi e subito dopo si appartò con Lorena in salotto. Io sparecchiai e lavai i piatti e dopo le raggiunsi. Appena entrai Adele si bloccò dal parlare ma Lorena le disse che mi aveva accenntao alcune cose e lei riprese il discorso.

Adele - Allora visto che lo sai puoi restare, ma vedi di stare muto e non dire mai a nessuno quello che sai! Mi sono spiegata bene????? Ti è chiaro!!!!
IO - Si.
Adele . Non mi basta si!
IO - E che devo dire?
Adele - Giuralo bestia!!!
IO - Ma perché fai così? Perché mi insulti? Non direi mai niente a nessuno, ma che discorsi fai?
Adele - Faccio i discorsi che devo fare deficiente! Giuralo!
IO - Lo giuro, ma non hai motivo di arrabbiarti....
Adele - va bene, va bene......ora siediti se vuoi restare e non fiatare, hai capito? Non voglio sentirti stasera!
IO - mah.....

Mi sedetti e ascoltai.

Lorena- Ade, spiegagli la situazione....
Adele - Allora, ho conosciuto questo tizio una decina di giorni fa e da tre giorni abbiamo una relazione di sesso. E' uno dei muratori che stanno restaurando il mio palazzo.Ha 60 anni ed calabrese. Lo vedevo da mesi lavorare sul ponteggio ma me ne sono sempre fregata. Dieci giorni fa ho sentito gemiti provenire dal seminterrato e per curiosità mi sono avvicinata. Erano dietro la cabina dell'ascensore.... C'era lui che si sbatteva come un animale la mamma di Daniela!!!!!!!!!!!11
IO - Chi è Daniela?
Adele - La ragazza studentessa che abita nell'altra scala....l'avrai vista di sicuro....comunque non importa. C'era su mamma che si divertiva con questo tizio.... Lui mi ha visto ma ha continuato tranquillamente. Io sono andata via velocemente.
Lo stesso pomeriggio, quando sono tornata a casa, lui mi ha vosto e mi è venuto incontro e mi ha chiesto se mi ero scandalizzata.... Io gli ho detto che questa cose non mi scandalizzano e che di mogli che fanno le corna al marito ne conosco parecchie...... Lui ha detto che non si riferiva a questo ma a come lui si stava scopando la signora....
IO - Perché, come se la stava scopando?
Adele - Inpiedi; lui l'aveva messa di spalle e gli teneva la testa premuta contro la cabina dell'ascensore mentre la prendeva da dietro con molta violenza. Le aveva fatto abbassare i pantaloni e le mutandine e fatto alzare la maglia. Con l'altra mano le strizzava la tetta. Lei sembrava che la stessero aprendo in due, ma si faceva fare tutto. Lui era vestito da lavoro, ovviamente, e dire che era sporco è poco. La cosa più gentile che ho sentito è stata "maiala di merda prendilo in culo che ti piace"!
IO - Bene!! Un lord inglese!!! Come non voler stare con lui!!!! Ovvio!!!!!!!
Adele - Modera i commenti coglione e non ti permettere!!!!!!!!!!
IO - Non ce l'ho con te Adele!!!
Adele - Si che ce l'hai con me, visto che io ci vado a letto!!!
IO - No, mi è scappato credimi, scusa.....
Adele - Va bene, comunque, dopo questo incontro, ogni volta che mi vedeva si avvicinava e faceva commenti e battute pesantissime nei miei confronti. Io non rispondevo e me ne andavo. Facevo la schifata, ma in fondo, quel tizio mi aveva preso il cervello.
Tre giorni fa mi ha detto: "Sai cosa mi dispiace quando ti vedo? Mi dispiace che pezzi di sticchio fresco come a te ormai assaggiano solo il cazzetto di questi frocetti giovani d'oggi che non sanno fare godere una femmina....Questo mi dispiace. Lo sai bella zoccoletta che se ti scopassi io ti fare godere come neanche pensi che si può fare? Invece, sei una bella fighetta destinata ad assaggiare solo cazzetti di oggi....non sai che ti perdi"!!!!
Io a sentire queste cose, normalmente avrei chiamato i carabinieri, lo sai che non permetto a nessuno di rivolgersi a me in questo modo, ma per non so bene quale motivo non ho saputo resistere a quell'eccitazione e gli ho detto se me lo faceva vedere cosa mi perdevo...
Siamo scesi sotto e abbiamo fatto sesso. E poi altre volte lo stesso giorno. Abbiamo smesso solo perché l'ha chiamato il suo capo.....
IO - Ma come è possibile??? Tu con uno così????????????
Adele - Lo so è assurdo!!!!!!!! Lo so, ma non posso farci niente, mi è presa la smania con questo muratore.... ha toccato i tasti giusti per farmi incuriosire....forse perché lo avevo visto farsi la mamma di di Daniela, non lo so..... Oh che vuoi che ti dica è successo e basta!!!!!! Sarà stata la tua fidanzatina a farmi venire la voglia di uomini rozzi, che ne so.....ahahahhahaha
Lorena - Visto quello che mi hai raccontato, dovresti ringraziarmi ahahahahhahaha
IO - Ma lui.....cioè......chi è? Cioè voglio dire........

Balbettavo e non sapevo cosa dire....

Lorena - Ti ho detto che è uno dei muratori che lavora al restauro del mio palazzo; ha 60 e dè calabrese, si chiama Cocimo. E' alto quanto te, un po' grasso ed un maiale! Lo so che fa schifo.....ma mi ha fatto perdere la ragione.....fortuna che fra 4 giorni se ne torna a casa......
IO - Lorena ma tu cosa c'entri in tutto questo?
Adele - Te lo dico io. Gli ho raccontato di voi due e lui mi ha detto che si vorrebbe scopare anche questa famosa Lorena. Io gli ho detto che glielo avrei proposto.
IO - Ma perché gli hai detto così?
Adele - Perché non gli so dire di no!
IO - Ma.......
Adele - Non voglio commenti!!!!!!!!!!!!!!
Lorena - Si ma quello che devi sapre Nicola è che domani sera Adele lo porta qua a cena e tu non ci devi essere, hai capito. Trovati una cosa da fare ed esci. Ti mando un messaggio quando puoi tornare.
IO - Ma.......
Adele - E ancora parli??????????? Muto! Non devi dire niente. Basta, è deciso.

Io me ne andai in camera a letto perché ne avevo fin sopra i capelli di queste assurdità. Era tutto surreale; mi sembrava di essere in un film porno di terza categoria. So benissimo ormai che mia cugina Adele e Lorena sono due troie e forse è per questo che stanno così bene assieme ma a tutto c'è un limite pensavo. Non credevo davvero che tutto questo racconto fosse vero. Dormii quasi convinto che niente fosse vero.

La realtà tornò prepotente a galla l'indomani sera quando Lorena mi chiese dove avrei passato la serata. Era il modo che scelse per ricordarmi che dovevo andarmene. Io uscii e passai la notte nella macchia posteggiato vicino casa. Alle tre di notte mi arrivò un messaggio con scritto "Puoi tornare". Tornai e la trovai nuda nel letto  Mi accorsi che aveva cambiato le lenzuola. Lei dormiva o faceva finta, non lo so.

Questa cosa si è ripetuta per i due giorni appresso.  Per tre sere e tre notti ho lasciato casa libera a Lorena e non avevo idea di quello che fosse accaduto. Lorena usciva la mattina per andare a lavoro e io pure. Ci reincontravamo il pomeriggio a casa. Io mi lavavo e venivo invitato ad andarmmene.

Il quarto giorno fu diverso. Lorena mi disse "Stasera non c'è bisogno che te ne vai. Cocimo ti vuole conoscere".

Rimasi a casa controvoglia ma anche curioso di vedere questo schifo di essere umano. Alle 20.00 ariivarono lui ed Adele.....

Avrei preferito essere sbranato da un cane che vivere una sera come quella.

(continua....)

N.L.



giovedì 11 settembre 2014

Il rientro in Italia. Un po’ di (quasi) normalità.



Quando tornammo da Parigi, la vita riprese esattamente come era prima che partissimo, anzi, per certi aspetti, fu meglio.

Lorena si dimostrava, in quei giorni, molto affettuosa con me; uscimmo spesso assieme e abbiamo trascorso una fase serena abbastanza lunga. Mi confidò poi, che tutte le attenzioni in più che mi dedicava (una sera mi portò a cena fuori in ristorante di lusso qui a Milano e volle pagare lei) erano per tranquillizzarmi e farmi capire che quello di Parigi era stato solo un gioco eccitante di coppia.

Io nella mia testa pensai “Troia, mi hai fatto succhiare il cazzo di un nero” ma, da perfetto coglione quale, ormai, mi sento, dissi solo “Lo so Lorena, è stato un gioco”….

Comunque, tralasciando questo discorso, ripeto, le cose andarono bene per molti giorni, complice anche il fatto che Lorena non aveva in corso nessuna relazione con altri maschi.

La mia, anzi la nostra quiete fu interrotta, per qualche giorno, solo da un fortissimo litigio che io ebbi con mia cugina Adele che poi si è ripercosso seriamente nella mia vita.
Eravamo una sera a casa mia, io Lorena e, come spesso capitava, anche Adele. Io sapevo benissimo che Lorena aveva raccontato tutto quello che era successo ad Adele, ma, onestamente, fino a quella sera, della cosa non si era mai parlato con mia cugina.
Quella sera uscì il discorso e Adele mi rivolse parole molto pesanti che io non riuscii a sopportare.
Si parlava di quanto fosse bella Parigi perché Adele diceva che voleva andarci, quando ad un certo punto, mia cugina mi disse: “Cuginetto, allora, erano belle le torri di Parigi, vero”.
Lei mi fece questa domanda con un tono molto sarcastico, ridendo e con atteggiamento estremamente irriverente.

IO – Ma quali torri, io ne ho vista una sola. Quale dici tu?
Adele – Non fare finta di non capire, cuginetto, io so che ne hai viste due…..
IO – E quali avrei viste??
Adele – La Tour Eiffel e quell’altra nera… grossa….,, ricordi??? Quella che era talmente bella che hai pure baciato…? Dai cuginetto che te lo ricordi….!!!
IO – Adele, finiscila!!!
Adele – Ecco, che si arrabbia!!!! Io non capisco di cosa ti arrabbi ogni volta che parliamo di queste cose!!!
IO – Ti ho detto di finirla, Adele!!!
Adele – Ma perché la devo finire?? Mi pare che certi discorsi li possiamo affrontare in serenità fra noi! Non c’è nulla di male. Io non mi scandalizzo a sapere che hai provato l’emozione di fare un pompino ad un altro maschio assieme alla tua fidanzata… Anzi, ti volevo chiedere che sensazione hai avuto, visto che io non ho mai avuto rapporti con uomini di colore. Ti è piaciuto il sapore?? Che effetto ti faceva averlo in bocca??
IO – Non credo di doverne parlare con te! Ti ho detto tre volte di finirla!!!
Adele – Intanto cominciati a calmare, deficiente!!!! Non ti permettere mai di usare questo tono con me e ricordati che io sono tua cugina, quindi non puoi offenderti se scherzo con te, hai capito???!!! Mi pare che abbiamo già condiviso un bel po’ di cose, quindi questo tuo finto riserbo con me non c’entra proprio!!! Sei un coglione!!!
IO – Tu non mi rispetti e mi parli in un modo che non intendo più tollerare, hai capito???????????
Adele – Io non ti rispetto?? Ma senti questo cornuto che dice!!!!!!!!!!!!!!1 Io non ti rispetto??? Io?? Ricordati, caro il mio cuginetto cornuto, che io ti potrei sputtanare con tutti e invece mantengo il segreto fuori dalla famiglia perché ti voglio bene e non voglio umiliarti in pubblico, quindi, semmai, mi devi ringraziare, demente!!! E poi, ricordati che sono stata io a farvi fare pace la prima volta che vi siete lasciati con Lorena, e se non ti avessi reputato un ragazzo fantastico, non avrei convinto Lorena a stare con te! Quindi sappi che ,se la ragazza che ami sta ancora con te, è perché io l’ho convinta, specie di imbecille che non sei altro. Sono io che devo essere arrabbiata e offesa con te perché mi tratti da estranea escludendomi dalla tua vita, cretino!!!!
IO – Stai dicendo solo e soltanto cazzate Adele, mi hai rotto adesso!!!

Lorena stava in disparte quasi noncurante della discussione e dei toni accesi; continuava a sfogliare la sua rivista e ogni tanto interveniva disinteressata con frasi del tipo “non urlate” o “ragionate civilmente” ecc. Non si schierava e questo mi faceva male.

Noi continuammo a litigare.
Adele – Forse tu non capisci che così a me non devi parlare mongoloide! Ti sei permesso e mi hai fatto incazzare e me la pagherai Nicola. Io non tollero questo atteggiamento da uno come te, mi hai capito?? Hai capito???????
IO – Allora chiudiamola qua e vattene!
Adele – Me ne vado quando voglio; questa è anche casa di Lorena e resto finché mi pare!

Io, urtato dal fatto che Lorena non dicesse nulla in mia difesa, girai i tacchi ed andai in camera da letto.
Ero molto nervoso ed arrabbiato e anche, lo ammetto, deluso da Lorena per il fatto che lei non mi avesse difeso.
Lorena e Adele restarono quasi un’ora in salotto, poi Adele andò via.

Lorena salì in camera da letto, si preparò per la notte e si coricò. Mi disse che ero stato pesante e cattivo con Adele; mi disse che avevo sbagliato e che non era bello quello che era successo. Io rimasi molto male e le feci notare quanto cattiva fosse stata lei con me.

IO – Ma ti rendi conto?? Lei ti aiutava a tradirmi e farmi le corna alle spalle! Lei mi umilia e mi dice “cornuto” ogni due parole; usa toni sfottenti….
Lorena – Aspetta…..calmati amore….. calmati….. Non ti diceva niente dei miei tradimenti perché non voleva farti soffrire. Ed è vero che se per fortuna stiamo ancora assieme è anche un po’ merito suo… Lei è così, un po’ stronza, ma la conosci benissimo, siete cresciuti assieme: ti vuole bene e le piace giocare….non farne un dramma per favore!!!
IO – Mi viene difficile accettare il modo in cui mi parla!!!!!!!1
Lorena – Lo so, ma tu provaci. Io non sono arrabbiata con te Amore mio, stai sereno. Solo mi dispiace tutto questo. Se riesci a conviverci bene, altrimenti pazienza.
Mi diede un bacio e si strinse accanto a me. Dormimmo così e io mi calmai.

I giorni ripresero a passare tranquilli, con la differenza che Adele veniva a casa quando io non c’ero o si vedeva con Lorena in palestra o nel dopo-lavoro.

Lorena, dopo più di una settimana mi disse che le dispiaceva molto questa freddezza fra me e Adele e che la cosa la rendeva triste. Anche a me dava tristezza l’aver perso il rapporto con mia cugina. In fondo ci ero cresciuto e eravamo stati sempre come fratello maggiore e sorella. Non dissi nulla però, perché Adele da tempo ormai aveva preso il sopravvento nei miei confronti e mi sentivo trattato da scemo, da persona inferiore.
Fatto sta che una sera chiesi a Lorena: “Secondo te che dovrei fare per sistemare le cose con Adele?? Mi dispiace allontanarvi, so che ne soffri e neanche a me piace essere freddo con lei. Cosa pensi che dovrei fare”???

Lorena mi rispose esattamente come mi aspettavo ma anche come temevo. Ero pronto ad una simile risposta, anche se, in cuor mio, speravo non arrivasse.

Lorena – Vai da lei e scusati.
IO – Quindi mi devo umiliare di nuovo davanti a lei, anche se ho ragione io, giusto?
Lorena – A parte che non hai tutta la ragione tu, perché non capisci che lei è fatta così e che non è cattiveria la sua; poi non è una umiliazione ma solo un modo per accettarla! Lei è così: è viziata e un po’ stronzetta… se le vuoi essere amico devi accettare queste cose, altrimenti lascia tutto così com’è e basta!!!
IO – ma tu cosa penseresti di me se io facessi una cosa simile?? Intendo andare a chiedere scusa per aver reagito ai suoi insulti?? Non penseresti che sono una persona senza dignità??

Lorena – Infatti, con un estraneo ti direi di non farlo, ci mancherebbe altro!!!!! Ma con Adele no; lei è tua cugina…. Dai siete come fratello e sorella…. Sono io che ti dico che dovresti scusarti con lei!!! Come potrei pensare male, scusa.

IO – Ho capito, ora vediamo.

Per un paio di giorni non feci nulla. Una sera Lorena mi telefonò e mi chiese se poteva venire a casa con Adele. Capii subito che quella domanda voleva significare “Se la porto a casa tu ti scuserai con lei?”
Le dissi che per me andava bene.
Arrivarono a casa e dopo qualche minuto di imbarazzo restammo soli in salotto io e Adele; lei era seduta in poltrona.
IO – Ti posso parlare?
Adele – Dimmi!
IO – Volevo fare pace…
Adele – Ah…. E cosa si dice?

Mentre diceva questo ho visto nei suoi occhi molta contentezza; già era tutto sistemato, anche se lei continuava. Lo faceva però sorridendo e mi sembrava volesse giocare.

IO – Si, scusa Adele per come ho reagito l’altra sera.
Adele – Non basta!
IO – avevi ragione tu…
Adele – Su cosa avevo ragione?
IO – Su ogni cosa!
Arrivò Lorena.
Adele – Lorena, il mio cuginetto mi ha chiesto di perdonarlo, che dovrei fare, secondo te???
IO – Lo chiedi pure?? Ma che devo fare, mettermi in ginocchio e baciarti i piedi???
Adele – Si, ecco cosa puoi fare!! Fallo!

Mentre lo diceva rideva, ma sembrava che lo volesse davvero. Lorena era divertita.
Io mi misi in ginocchio e dissi “Perdonami Adele! va bene così?”

Adele fece cenno di no con la testa e allungò la gamba verso la mia faccia….

Adele – Baciami la scarpa!
Io – Daiiiiiiiiiiiiiiiiii
Adele  - Se vuoi che ti perdono, baciami la scarpa!
Lorena era in piedi accanto a me che mi guardava dall’alto e rideva divertita.
Io mi abbassai e baciai la scarpa di Adele.

Adele – Continua a dare bacetti. Allora se vuoi che ti perdono domani mi fai lavare la macchina e vai a comprarmi quello che ti dirò. E mi devi giurare che qualunque cosa io ti dica d’ora in avanti, tu non ti arrabbierai, chiaro??
IO – va bene.
Adele – Adesso bacia anche l’altra scarpa e poi abbracciami.

Io baciai anche l’altra scarpa e mi alzai per abbracciarla. Ci abbracciamo e sorridemmo; Lorena era felice.
Risolto il litigio con Adele, finì anche questo problema e, come dicevo all’inizio, i giorni tornarono ad essere come sereni.

Pochi giorni dopo Adele volle la conferma che io avevo capito come comportarmi con lei. E fu quella sera che capii che forse quello del baciarle le scarpe non era solo un gioco ma una cosa che Adele voleva veramente perché di natura è autoritaria e adora sottomettere gli altri e sentirsi superiore.

Adele – Allora, ora me lo dici, com’è succhiare un pisello nero?
IO – Fa schifo, Adele!
Adele – Forse perché era la prima volta… Ma che sapore aveva???
IO – Un sapore molto forte, acre, disgustoso!
Adele – Tu la pensi pure così Lorena? Ahahhahaha
Lorena – Che aveva un sapore forte è vero, ma era una goduria succhiarlo!!!
Adele – Era grande vero?
IO – Si

Lorena – IL più grande che abbia mai visto… A dire il vero il più lungo…. Non era poi grossissimo ahahahhahaha Però bello….. se ci ripenso mi viene voglia!!! Hahahaha
Loro ridevano e io stavo zitto.
*****
La cosa finì in questo modo e l’unica cosa che ne restò è stata il fatto che Adele, ogni giorno di più, se ne usciva con commissioni e cose che mi diceva di fare.

Ma non fu questo a farmi ripiombare nel baratro. Fu invece quello che accadde a carnevale. Durante quei giorni, ho vissuto un’esperienza a dir poco incredibile. E fu colpa, se così possiamo dire, proprio di Adele. Ovviamente Lorena la assecondò e fece di tutto e di più, lasciandomi del tutto sconfortato. 

Quello che accadde in qui giorni mi aprì ancora di più gli occhi e mi segnò profondamente, così come segnò le personalità di Lorena e, credo anche di Adele.
E’ stato in quei giorni che i ruoli furono segnati…

N.L.

domenica 7 settembre 2014

Il viaggio a Parigi (II parte): definitivamente una nullità.

(segue…)

 Dicevo dell’ultima notte a Parigi. Quella fu la sera durante la quale ho radicato in me la convinzione di essere una persona che non vale niente. Una vera nullità. Furono Lorena e Manuel a farmi sentire così. Lorena mi dice sempre che non lo sono e fa in modo, quando non è con altri maschi, di esaltarmi e farmi sentire meglio. Non ci riesce. Non ci riesce perché io credo che le sue siano solo parole le quali, anche se mi fa piacere ricevere perché mi tengono in vita, non possono competere con i fatti. E i fatti parlano chiaro….

Torno alla descrizione di ciò che successe quella sera.

Lorena e Manuel arrivarono verso le 18.00.

Entrarono in camera ridendo come due pazzi , si tolsero i cappotti e mi li diedero affinché io li sistemassi. Io posai i cappotti nell’armadio e sentii Manuel dirmi qualcosa; non capii cosa volesse e chiesi a Lorena. “Vuole due birre e una bottiglia di champagne” mi disse, “esci e valli a comprare”.

Mi accorsi che erano già abbastanza brilli, ma pur di andarmene da quella stanza accettai subito di andare a comprare altre cose da bere. Stessi via una ventina di minuti e quando rientrai vidi una scena allucinante per me.

Manuel era sbracato in poltrona con le gambe divaricate e distese, completamente nudo che fumava una sigaretta (Lorena odia il fumo ma, evidentemente, ai suoi maschi non dice nulla). Lorena era accovacciata fra le sue gambe intenta a deliziare il pisello enorme di Manuel con la bocca. Lui fumava e la guardava compiaciuto; lei sembrava una serva ai piedi del padrone. Appena sono entrato, Manuel mi fece segno che voleva una birra e Lorena, staccandosi per un attimo dal membro nero del suo maschio, mi disse “Aprigli una birra e porgigliela”. Lo feci.

Lorena continuava a succhiarlo mentre lui fumava e beveva, sembrava un re con la sua serva. Ad un certo punto, Lorena mi disse di prendere il lubrificante.
IO – che lubrificante??
Lorena, in bagno c’è un flacone che abbiamo comprato venendo in albergo, prendilo e portamelo.
IO – Aspetta.
Lorena – Veloce!!!!!!!!!
Lo presi e lo portai. Lorena me lo strappò dalle mani ma subito dopo mi disse “No, aspetta, pensaci tu! Aiutami a prendermi cura come di deve di lui”!!!!!!!!!
IO – Ma che devo fare?
Lorena – Versa delicatamente un po’ d’olio sul suo cazzo!
Io esagerai nel versare e ne misi troppo.
Lorena – Ma che fai, scemo!!!???
IO – E scusami!!
Lorena – Prendi una tovaglia, svelto.

La presi

Lorena – Vieni qua e aiutami a pulire!
IO – Ma come?????????????
Lorena – Vieni qua, mettiti in ginocchio vicino a me!
IO – Neanche morto, Lorena!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1
Lorena – Non mi fare perdere tempo, Nicola, mettiti in ginocchio vicino a me o te ne vai e per sempre, mi hai capito?? Tu hai fatto questo casino e tu lo pulisci!!!!!!1 Va bene???

Mi misi in ginocchio come un automa accanto a lei e, per la prima volta, mi ritrovai a terra, fra le gambe di un uomo, con il cazzo duro che mi guardava sorridendo.

Lui era sempre sbracato che beveva la birra che io gli avevo comprato e offerto; la mia ragazza nuda vicino a me che dolcemente segava quell’enorme membro nero completamente scappellato. Fu un incubo tutto questo.

Lorena – Dai pulisci con la tovaglia!
Lei muoveva il cazzo di Manuel in modo che io potessi pulire ogni cm con la tovaglia. Quando fu asciutto, mi disse di riprendere l’olio e di versarlo poco alla volta seguendo le sue indicazioni.

Io versavo gocce di olio sulla punta del cazzo di Manuel, sulle palle e lungo l’asta; Lorena lo massaggiava delicatamente e lo inumidiva tutto con cura. Quando finimmo, Manuel volle un’altra sigaretta e fu compito mio prendere pacchetto ed accendino e darglieli. Lui accese e io posai tutto.

Lorena – Vieni qui!
IO – Di nuovo accanto a te?
Lorena .- Si vieni qui!
Mi rimisi in ginocchio fra le gambe del suo maschio che ci guardava soddisfatto e compiaciuto di se stesso.
Lorena – Tieni!
IO – Ma cosa????
Lorena – Prendi il suo cazzo in mano?
IO – Ma sei scema? Non lo farò mai!
Lorena – Prendilo in mano e segalo molto delicatamente, io devo andare in bagno e Manuel non sopporta che nessuno lo tocchi quando è in erezione! Sbrigati!
IO – Ma Lorena, ti prego, non farmi fare questo!!!!!!!!!
Lorena – Prendilo in mano e e muovilo dolcemente su e giù…. Vedi come faccio io? Muovilo lentamente e con movimenti sempre uguali. Quando torno deve essere ancora duro e umido. Se si asciuga metti altro olio.

Lorena mi presa la mano e vincendo la mia scarsa resistenza mi mise la mano sul cazzo eretto di Manuel. Mentre io cominciai a segarlo lentamente, lei si alzò e, prima di andare, gli diede un bacio con la lingua sulla punta del pisello. Andò in bagno e restò li per qualche minuto. Io rimasi fra le gambe di Manuel a fargli una sega in ginocchio!
Lui guardava fuori dalla finestra e fumava molto lentamente. Il tempo parve essere infinito.

Lorena tornò e si mise accanto a me. Mi disse di continuare a segare Manuel mentre lei iniziò a succhiarlo. Io stavo segando il cazzo dell’amante della mia fidanzata mentre lei lo succhiava!!!! Stavo aiutandola a mettermi le corna: aiutandola materialmente. Ero un uomo finito. Facevo le cose ed avevo lo sguardo spento e mi sentivo male. Speravo di essere in un incubo.
Manuel cominciò a gemere e Lorena mi disse di segarlo velocemente mentre lei lo succhiava; poco dopo Manuel venne con schizzi molto grossi, sporcando la faccia di Lorena, compreso i capelli e anche le mie mani…

Mi venne da vomitare e lasciai subito il pisello di Manuel che rideva come un pazzo; Lorena era in estasi.
Lorena mi disse di prendere la tovaglia e di ritornare vicino a lei. La presi in bagno e al mio ritorno vidi che Lorena aveva la testa poggiata sulla gamba di Manuel che gli sbatteva il cazzo moscio sulla guancia piena del suo sperma.

Lorena mi disse di pulirli. Iniziai a pulire lei, ma lei mi disse di pulire prima Manuel.  Lo pulli e poi pulii lei e poi ritornai in bagno e mi infilai sotto la doccia. Chiussi la porta ma Lorena mi disse di lasciarla aperta.

Mentre mi facevo la doccia arrivarono Lorena e Manuel, entrambi nudi ovviamente. Lorena mi disse di uscire velocemente. Mi sbrigai ad uscire perché volevo andarmene nell’altra stanza, visto che loro avevano iniziato a baciarsi. Io uscii dalla doccia ed entrarono loro.

Io ero imbarazzatissimo a stare nudo davanti a Manuel, visto che non c’era paragone fra le nostre dimensioni. Lorena mi disse di non andare via.

Lorena – visto che sei qui e sei nudo, lavaci!
IO – Ti prego!!!
Lorena – Lavaci, facci la doccia come si deve. Insaponaci, lavaci con le mani e poi sciacqua. Prima lava lui e poi lavi me.

Lo feci, li lavai entrambi toccando tutto il corpo di Manuel e poi quello di Lorena.

Manuel volle lavato bene il culo, le ascelle e le palle. Al suo cazzo mi fece dedicare più tempo. Lorena me lo porgeva in tutti i modi possibili.

Finii di lavarli e Lorena mi disse di asciugarli. Quando uscirono dal bagno io mi feci un’altra doccia.

Uscii dal bagno con la tovaglia avvolta intorno alla vita e vidi che Lorena e Manuel erano sdraiati sul letto; lui fumava e nel frattempo parlavano. Erano nudi.

Lorena mi disse di togliermi l’asciugamano e mettermi con loro nel letto. Manuel si mise al centro. Lorena mi disse di prendere nuovamente il cazzo di Manuel in mano e segarlo; mentre io lo facevo lei iniziò a spampinarlo. Mentre segavo il cazzo di Manuel nella bocca della mia fidanzata, lei mi disse di prendere un preservativo. Mi disse di metterglielo io. Mi venne complicato e Lorena mi disse “Fai piano, non ti preoccupare, lo so che è difficile con piselli di queste dimensioni”! E rise.

Io mi spostai e loro scoparono per quasi un’ora. Ferocemente; lui l’ha massacrata e lei si faceva fare di tutto. Anche sesso anale alla fine. Manuel Le venne nel culo ma con il preservativo.
Lorena mi disse allora di togliere il preservativo a Manuel e di andare a buttarlo.

Erano circa le 21.30 e in tre ore mi avevano reso un inserviente cornuto e umiliato. Non capivo se la mia ragazza avesse schifo di me. Io di me stesso ne avevo di sicuro, mentre Lorena sembrava a suo agio in quella situazione e pareva divertirsi sempre di più.

Venne loro fame e mi dissero di ordinare il servizio in camera.
Fui io ad aprire la porta mentre loro si misero in bagno e iniziarono di nuovo a scopare. Il cameriere sentì i loro gridolini e credo che abbia capito la situazione, ma non disse nulla.

Uscirono dal bagno e si sedettero nel letto.

Lorena – Amore mio dolce, ci fai un favore??
IO – Che favore?
Lorena – Imboccaci.
IO – NO!
Lorena – E daiiiiiiii!!!!
IO – No Lorena, non ce la faccio. Ti prego scusami ma basta io esco.
Lorena – Va bene, ma non tornare troppo tardi. Se passa l’una e non sei tornato te ne puoi stare fuori.

Mentre ero fuori cercavo di pensare ma non ci riuscivo… avevo la testa troppo confusa e la sola cosa che avevo in mente era che avevo lasciato Lorena da sola con quell’uomo e al fatto che lei era arrabbiata con me.

Non resistetti più e tornai. Li trovai nudi nel letto che dormivano. Mi misi nella poltrona e mi addormentai.
Fui svegliato brutalmente da un forte scappellotto di Manuel che mi diede sul collo. Aprii gli occhi e vidi questa montagna umana, quest’uomo di colore pelato e robusto, con il suo enorme membro penzolante proprio davanti la mia faccia. Mi disse qualcosa ma io non lo compresi. Guardai il letto e vidi Lorena che era sveglia e sorrideva. Manuel andò in bagno. Erano circa le 5.00 del mattino.

IO – Lorena cosa mi ha detto?
Lorena – Ha detto che puoi tornare nel tuo letto perché lui ha finito!
Io abbassai la testa sconsolato.
Lorena – Dai vieni qui Amore mio!
Andai nel letto e mi misi accanto a Lorena che mi abbracciò e mi fece poggiare la testa sul suo petto.
Lorena – Allora, ormai è finita questa avventura…Ti volevo dire grazie per avermi fatta felice
IO – Lorena è stato difficile. Mi sento una merda.
Lorena – Non sei una merda, scemo. Sei il mio uomo e ti amo da impazzire! Anche tu mi ami?
IO – Non farei tutto questo altrimenti.
Lorena – Lo so e ti amo anche per questo.
IO – Ma almeno tu sei felice. Insomma non ti ho fatto pena????
Lorena – Pena? Ma che cavolo dici??? Sono io che ti ho detto di fare quello che hai fatto. Io non provo pena, mi sono solo divertita e abbiamo giocato. Ti stimo per aver acconsentito a questo. Anzi mi ha dato molto fastidio che tu te ne sia andato, ma ho capito che ne avevi bisogno e ti ho lasciato fare.
IO – mi dispiace che tu ti sia arrabbiata proprio alla fine.
Lorena – Non mi sono arrabbiata, tranquillo amore mio, dico davvero.

Ad un certo punto il volto di Lorena si illuminò….

Lorena – Ti va di fare l’ultima cosa?? Ti va di concludere il gioco nel modo degno?
IO – Cosa intendi??
Lorena – Manuel vuole essere salutato in un preciso modo…. Salutiamolo assieme.
IO – ma qual è questo modo???
Lorena – Poi lo vedrai!
IO – Ma perché vuole essere salutato in questo modo segreto?
Lorena – Ieri sera scherzavamo su come ci dovevamo dire addio e parla parla lui ha pensato questa cosa e io ho detto che lo avrei fatto.

Restammo ancora nel letto in silenzio, io con la testa poggiata nel petto di Lorena, in silenzio.

Manuel era chiuso in bagno che si lavava. Quando sentimmo che Manuel chiuse l’acqua della doccia Lorena mi disse di spogliarmi completamente.

Appena fui nudo, Lorena mi disse di seguirla. Si mise, anche lui completamente nuda, in ginocchio vicino la porta della stanza e mi disse di mettermi anche io in ginocchio accanto a lei.

IO – Ma che dobbiamo fare così?
Lorena – Manuel vuole trovarmi così, in modo che prima di andarsene può farsi succhiare il cazzo. Non dobbiamo dire una parola, dobbiamo aspettare qui e stare fermi. Appena lui arriva facciamo quello che vuole lui, ok?
IO – Lorena, no ti prego….
Lorena – Se non ti va levati, io lo faccio.
IO – Ma…..
Lorena – Ti prego resta! E’ la fine del gioco.

Neanche finimmo di parlare che Manuel uscì dal bagno, completamente vestito. Prese le sue cose, si mise l’orologio e le scarpe. Non parlava e non guardava.

Si avvicinò alla porta e si girò verso di noi. Disse una cosa e Lorena disse “Oui”.
Manuel si sbottono i pantaloni e tirò fuori il suo cazzo. Era moscio e lo mise in mezzo alle nostre facce. Lorena mi disse sottovoce “Dobbiamo fargli un pompino”. Ci avvicinammo e abbiamo iniziato. Poco a poco il cazzo di Manuel divenne duro. Io poggiavo solo la lingua e Lorena succhiava. Poi Lorena me lo mise in faccia e me lo fece succhiare. Manuel rimase fermo; fece tutto Lorena. Lo passava da una bocca all’altra e mi indicava come e dove leccare e quando succhiare.
Quando Manuel diede segno che stava per venire lei iniziò a succhiarlo da sola e si fece venire in bocca. Il cazzo di Manuel era pulitissimo. Mi disse di rimetterglielo nei pantaloni e sistemarlo.
Io sistemai Manuel mettendogli il pisello dentro le mutande e sistemando la sua camicia dentro i pantaloni. Li abbottonai e sistemai la cintura. Lui se ne andò senza parlare.

Appena fummo soli Lorena mi guardò e sorrise. “Però, sei  stato bravo” mi disse!!!

Ci alzammo, facemmo la doccia, prima lei e poi io.

Parlando del più e del meno, anche se io avevo voglia solo di stare zitto, preparammo le valigie e andammo all’università per la cerimonia di addio. Fu una cosa normalissima, come se nulla fosse successo in quei giorni. Lorena e Manuel quasi non si guardarono. Lorena fu premiata per la relazione migliore!!

Nel pomeriggio prendemmo l’aereo e ritornammo a casa. Lorena mi disse che non mi dovevo preoccupare per quello che era successo, in quanto nessuno di “esterno” avrebbe saputo mai nulla.
Avrei dovuto capire che quando disse “qualcuno di esterno” non si riferiva ad Adele.
Tornati a casa, infatti, la mia umiliazione fu consacrata anche alla sua presenza.

N.L.