giovedì 11 settembre 2014

Il rientro in Italia. Un po’ di (quasi) normalità.



Quando tornammo da Parigi, la vita riprese esattamente come era prima che partissimo, anzi, per certi aspetti, fu meglio.

Lorena si dimostrava, in quei giorni, molto affettuosa con me; uscimmo spesso assieme e abbiamo trascorso una fase serena abbastanza lunga. Mi confidò poi, che tutte le attenzioni in più che mi dedicava (una sera mi portò a cena fuori in ristorante di lusso qui a Milano e volle pagare lei) erano per tranquillizzarmi e farmi capire che quello di Parigi era stato solo un gioco eccitante di coppia.

Io nella mia testa pensai “Troia, mi hai fatto succhiare il cazzo di un nero” ma, da perfetto coglione quale, ormai, mi sento, dissi solo “Lo so Lorena, è stato un gioco”….

Comunque, tralasciando questo discorso, ripeto, le cose andarono bene per molti giorni, complice anche il fatto che Lorena non aveva in corso nessuna relazione con altri maschi.

La mia, anzi la nostra quiete fu interrotta, per qualche giorno, solo da un fortissimo litigio che io ebbi con mia cugina Adele che poi si è ripercosso seriamente nella mia vita.
Eravamo una sera a casa mia, io Lorena e, come spesso capitava, anche Adele. Io sapevo benissimo che Lorena aveva raccontato tutto quello che era successo ad Adele, ma, onestamente, fino a quella sera, della cosa non si era mai parlato con mia cugina.
Quella sera uscì il discorso e Adele mi rivolse parole molto pesanti che io non riuscii a sopportare.
Si parlava di quanto fosse bella Parigi perché Adele diceva che voleva andarci, quando ad un certo punto, mia cugina mi disse: “Cuginetto, allora, erano belle le torri di Parigi, vero”.
Lei mi fece questa domanda con un tono molto sarcastico, ridendo e con atteggiamento estremamente irriverente.

IO – Ma quali torri, io ne ho vista una sola. Quale dici tu?
Adele – Non fare finta di non capire, cuginetto, io so che ne hai viste due…..
IO – E quali avrei viste??
Adele – La Tour Eiffel e quell’altra nera… grossa….,, ricordi??? Quella che era talmente bella che hai pure baciato…? Dai cuginetto che te lo ricordi….!!!
IO – Adele, finiscila!!!
Adele – Ecco, che si arrabbia!!!! Io non capisco di cosa ti arrabbi ogni volta che parliamo di queste cose!!!
IO – Ti ho detto di finirla, Adele!!!
Adele – Ma perché la devo finire?? Mi pare che certi discorsi li possiamo affrontare in serenità fra noi! Non c’è nulla di male. Io non mi scandalizzo a sapere che hai provato l’emozione di fare un pompino ad un altro maschio assieme alla tua fidanzata… Anzi, ti volevo chiedere che sensazione hai avuto, visto che io non ho mai avuto rapporti con uomini di colore. Ti è piaciuto il sapore?? Che effetto ti faceva averlo in bocca??
IO – Non credo di doverne parlare con te! Ti ho detto tre volte di finirla!!!
Adele – Intanto cominciati a calmare, deficiente!!!! Non ti permettere mai di usare questo tono con me e ricordati che io sono tua cugina, quindi non puoi offenderti se scherzo con te, hai capito???!!! Mi pare che abbiamo già condiviso un bel po’ di cose, quindi questo tuo finto riserbo con me non c’entra proprio!!! Sei un coglione!!!
IO – Tu non mi rispetti e mi parli in un modo che non intendo più tollerare, hai capito???????????
Adele – Io non ti rispetto?? Ma senti questo cornuto che dice!!!!!!!!!!!!!!1 Io non ti rispetto??? Io?? Ricordati, caro il mio cuginetto cornuto, che io ti potrei sputtanare con tutti e invece mantengo il segreto fuori dalla famiglia perché ti voglio bene e non voglio umiliarti in pubblico, quindi, semmai, mi devi ringraziare, demente!!! E poi, ricordati che sono stata io a farvi fare pace la prima volta che vi siete lasciati con Lorena, e se non ti avessi reputato un ragazzo fantastico, non avrei convinto Lorena a stare con te! Quindi sappi che ,se la ragazza che ami sta ancora con te, è perché io l’ho convinta, specie di imbecille che non sei altro. Sono io che devo essere arrabbiata e offesa con te perché mi tratti da estranea escludendomi dalla tua vita, cretino!!!!
IO – Stai dicendo solo e soltanto cazzate Adele, mi hai rotto adesso!!!

Lorena stava in disparte quasi noncurante della discussione e dei toni accesi; continuava a sfogliare la sua rivista e ogni tanto interveniva disinteressata con frasi del tipo “non urlate” o “ragionate civilmente” ecc. Non si schierava e questo mi faceva male.

Noi continuammo a litigare.
Adele – Forse tu non capisci che così a me non devi parlare mongoloide! Ti sei permesso e mi hai fatto incazzare e me la pagherai Nicola. Io non tollero questo atteggiamento da uno come te, mi hai capito?? Hai capito???????
IO – Allora chiudiamola qua e vattene!
Adele – Me ne vado quando voglio; questa è anche casa di Lorena e resto finché mi pare!

Io, urtato dal fatto che Lorena non dicesse nulla in mia difesa, girai i tacchi ed andai in camera da letto.
Ero molto nervoso ed arrabbiato e anche, lo ammetto, deluso da Lorena per il fatto che lei non mi avesse difeso.
Lorena e Adele restarono quasi un’ora in salotto, poi Adele andò via.

Lorena salì in camera da letto, si preparò per la notte e si coricò. Mi disse che ero stato pesante e cattivo con Adele; mi disse che avevo sbagliato e che non era bello quello che era successo. Io rimasi molto male e le feci notare quanto cattiva fosse stata lei con me.

IO – Ma ti rendi conto?? Lei ti aiutava a tradirmi e farmi le corna alle spalle! Lei mi umilia e mi dice “cornuto” ogni due parole; usa toni sfottenti….
Lorena – Aspetta…..calmati amore….. calmati….. Non ti diceva niente dei miei tradimenti perché non voleva farti soffrire. Ed è vero che se per fortuna stiamo ancora assieme è anche un po’ merito suo… Lei è così, un po’ stronza, ma la conosci benissimo, siete cresciuti assieme: ti vuole bene e le piace giocare….non farne un dramma per favore!!!
IO – Mi viene difficile accettare il modo in cui mi parla!!!!!!!1
Lorena – Lo so, ma tu provaci. Io non sono arrabbiata con te Amore mio, stai sereno. Solo mi dispiace tutto questo. Se riesci a conviverci bene, altrimenti pazienza.
Mi diede un bacio e si strinse accanto a me. Dormimmo così e io mi calmai.

I giorni ripresero a passare tranquilli, con la differenza che Adele veniva a casa quando io non c’ero o si vedeva con Lorena in palestra o nel dopo-lavoro.

Lorena, dopo più di una settimana mi disse che le dispiaceva molto questa freddezza fra me e Adele e che la cosa la rendeva triste. Anche a me dava tristezza l’aver perso il rapporto con mia cugina. In fondo ci ero cresciuto e eravamo stati sempre come fratello maggiore e sorella. Non dissi nulla però, perché Adele da tempo ormai aveva preso il sopravvento nei miei confronti e mi sentivo trattato da scemo, da persona inferiore.
Fatto sta che una sera chiesi a Lorena: “Secondo te che dovrei fare per sistemare le cose con Adele?? Mi dispiace allontanarvi, so che ne soffri e neanche a me piace essere freddo con lei. Cosa pensi che dovrei fare”???

Lorena mi rispose esattamente come mi aspettavo ma anche come temevo. Ero pronto ad una simile risposta, anche se, in cuor mio, speravo non arrivasse.

Lorena – Vai da lei e scusati.
IO – Quindi mi devo umiliare di nuovo davanti a lei, anche se ho ragione io, giusto?
Lorena – A parte che non hai tutta la ragione tu, perché non capisci che lei è fatta così e che non è cattiveria la sua; poi non è una umiliazione ma solo un modo per accettarla! Lei è così: è viziata e un po’ stronzetta… se le vuoi essere amico devi accettare queste cose, altrimenti lascia tutto così com’è e basta!!!
IO – ma tu cosa penseresti di me se io facessi una cosa simile?? Intendo andare a chiedere scusa per aver reagito ai suoi insulti?? Non penseresti che sono una persona senza dignità??

Lorena – Infatti, con un estraneo ti direi di non farlo, ci mancherebbe altro!!!!! Ma con Adele no; lei è tua cugina…. Dai siete come fratello e sorella…. Sono io che ti dico che dovresti scusarti con lei!!! Come potrei pensare male, scusa.

IO – Ho capito, ora vediamo.

Per un paio di giorni non feci nulla. Una sera Lorena mi telefonò e mi chiese se poteva venire a casa con Adele. Capii subito che quella domanda voleva significare “Se la porto a casa tu ti scuserai con lei?”
Le dissi che per me andava bene.
Arrivarono a casa e dopo qualche minuto di imbarazzo restammo soli in salotto io e Adele; lei era seduta in poltrona.
IO – Ti posso parlare?
Adele – Dimmi!
IO – Volevo fare pace…
Adele – Ah…. E cosa si dice?

Mentre diceva questo ho visto nei suoi occhi molta contentezza; già era tutto sistemato, anche se lei continuava. Lo faceva però sorridendo e mi sembrava volesse giocare.

IO – Si, scusa Adele per come ho reagito l’altra sera.
Adele – Non basta!
IO – avevi ragione tu…
Adele – Su cosa avevo ragione?
IO – Su ogni cosa!
Arrivò Lorena.
Adele – Lorena, il mio cuginetto mi ha chiesto di perdonarlo, che dovrei fare, secondo te???
IO – Lo chiedi pure?? Ma che devo fare, mettermi in ginocchio e baciarti i piedi???
Adele – Si, ecco cosa puoi fare!! Fallo!

Mentre lo diceva rideva, ma sembrava che lo volesse davvero. Lorena era divertita.
Io mi misi in ginocchio e dissi “Perdonami Adele! va bene così?”

Adele fece cenno di no con la testa e allungò la gamba verso la mia faccia….

Adele – Baciami la scarpa!
Io – Daiiiiiiiiiiiiiiiiii
Adele  - Se vuoi che ti perdono, baciami la scarpa!
Lorena era in piedi accanto a me che mi guardava dall’alto e rideva divertita.
Io mi abbassai e baciai la scarpa di Adele.

Adele – Continua a dare bacetti. Allora se vuoi che ti perdono domani mi fai lavare la macchina e vai a comprarmi quello che ti dirò. E mi devi giurare che qualunque cosa io ti dica d’ora in avanti, tu non ti arrabbierai, chiaro??
IO – va bene.
Adele – Adesso bacia anche l’altra scarpa e poi abbracciami.

Io baciai anche l’altra scarpa e mi alzai per abbracciarla. Ci abbracciamo e sorridemmo; Lorena era felice.
Risolto il litigio con Adele, finì anche questo problema e, come dicevo all’inizio, i giorni tornarono ad essere come sereni.

Pochi giorni dopo Adele volle la conferma che io avevo capito come comportarmi con lei. E fu quella sera che capii che forse quello del baciarle le scarpe non era solo un gioco ma una cosa che Adele voleva veramente perché di natura è autoritaria e adora sottomettere gli altri e sentirsi superiore.

Adele – Allora, ora me lo dici, com’è succhiare un pisello nero?
IO – Fa schifo, Adele!
Adele – Forse perché era la prima volta… Ma che sapore aveva???
IO – Un sapore molto forte, acre, disgustoso!
Adele – Tu la pensi pure così Lorena? Ahahhahaha
Lorena – Che aveva un sapore forte è vero, ma era una goduria succhiarlo!!!
Adele – Era grande vero?
IO – Si

Lorena – IL più grande che abbia mai visto… A dire il vero il più lungo…. Non era poi grossissimo ahahahhahaha Però bello….. se ci ripenso mi viene voglia!!! Hahahaha
Loro ridevano e io stavo zitto.
*****
La cosa finì in questo modo e l’unica cosa che ne restò è stata il fatto che Adele, ogni giorno di più, se ne usciva con commissioni e cose che mi diceva di fare.

Ma non fu questo a farmi ripiombare nel baratro. Fu invece quello che accadde a carnevale. Durante quei giorni, ho vissuto un’esperienza a dir poco incredibile. E fu colpa, se così possiamo dire, proprio di Adele. Ovviamente Lorena la assecondò e fece di tutto e di più, lasciandomi del tutto sconfortato. 

Quello che accadde in qui giorni mi aprì ancora di più gli occhi e mi segnò profondamente, così come segnò le personalità di Lorena e, credo anche di Adele.
E’ stato in quei giorni che i ruoli furono segnati…

N.L.

Nessun commento:

Posta un commento