lunedì 29 settembre 2014

Cornuto in disparte.

Questo che sto per scrivere è l'ultimo post prima di passare al ragazzo attuale di Lorena e conclude il percorso che mi ha condotto alla mia situazione attuale.

Tutto si svolse in quasi quattro giorni ma, devo dire, che non cè moltissimo da raccontare, se non l'assurdità della situazione in se stessa. Questo nel senso che io restai, per questi quattro giorni appunto, parecchio in disparte rispetto a Lorena e questo ragazzo.

Io ero fuori per lavoro, fra l'altro era stato un viaggio molto ricco di soddisfazioni per me, tanto che al mio ritorno in ditta il mio capo mi fece l'elogio con tutti gli altri colleghi.

Comunque, ho già anticipato che, mentre ero fuori, Lorena mi aveva detto, anzi scritto per l'esattezza, che al mio ritorno avrei trovato un maschio a casa. Mi aveva scritto anche che questo tizio non sapeva che io fossi il fidanzato di Lorena ma sapeva solo che io ero il suo cugino e che convivevo con lei.

Lorena aveva raccontato queste bugie al tipo perché voleva portarselo a casa e voleva che lui si sentisse libero e tranquillo nel fare tutto ciò che desideresse; voleva che io non disturbassi e che laa mia presenza fosse la più impalpabile possibile. Mi disse che faceva tutto questo perché l'esperienza con Cocimo l'aveva sconvolta in quanto le aveva lasciato troppa eccitazione in corpo e voleva, per questo, avere ancora dei giorni in cui sfogare le sue voglie. Mi fu spiegato che io non potevo soddisfare i suoi bisogni e che quiindi dovevo starmene buono e tranquillo mentre lei si godeva il gioco.

Evidentemente erano già finiti i tempi in cui almeno mi degnava di condividere con me i suoi pensieri e mi chiedeva quale fosse il modo meno doloroso per affrontare la cosa: ormai lei decideva e metteva in pratica le cose. A me venivano comunicate senza possibilità di dire alcunché e senza che minimamente importasse il mio pensiero o il mio dolore.... ma tant'è......

Tornando a ciò che successe in qui giorni, arrivai a casa e suonai il campanello e, siccome la sorte mi sorride sempre, venne il tizio ad aprirmi. Si presentò a torso nudo con solo dei pantaloncini addosso, tutto sorridente e tranquillissimo mi chiese chi fossi. Io dovetti dire che ero il coinquilino/cugino di Lorena e che avevo dimenticato le chiavi a  casa. Entrammo e lui si presentò. Era molto simpatico e gentile, sembrava (e forse era davvero) un bravo ragazzo. La cosa che mi fece gelare il sangue fu sentirgli dire "la mia ragazza è a lavoro, torna più tardi".

Lui era in buona fede e credeva davvero che Lorena fosse la sua fidanzata!!! Si comportava come se fosse a casa sua ma con una naturalezza assurda. Fisicamente era piuttosto normale: alto circa 1.80, capelli molto folti, barba, peloso come tutti gli spagnoli, magro e non muscoloso, lineamennti mediterranei. Insomma un bel ragazzo ma non certo un modello.

Restammo un po' a parlare e mi raccontò che era stato in Italia 6 mesi per studio (era collega di Lorena) e che adesso aveva finito il periodo di scambio culturale e si stava godendo l'Italia qualche giorno prima di tornarsene in Spagna. Mi raccontò che aveva conosciuto Lorena all'università e che si erano piaciuti e finiti a letto. Da lì l'inizio della loro relazione. Mi disse che le dispiaceva tornarsene in Spagna perché ciò significava allontanarsi da Lorena e che le dispiaceva moltissimo averla conosciuta solo alla fine della sua esperienza in Italia.

Mentre diceva tutto questo, io non sapevo se piangere o ridere.... alla fine però, quando lui mi disse che voleva riposare e dunque che andava in camera sua, optai per il pianto. Questo perché lui se ne andò in camenra da letto e, tranquillamente, si mise a riposare nel letto matrimoniale che era mio e di Lorena ma che lui pensava fosse suo.

Vedere questa scena mi fece un male cane! Vedere un altro maschio, padrone in casa tua, completamente a suo agio in quello che dovrebbe essere il tuo regno mi distrusse. Mi sentivo derubato, umiliato, ferito, distrutto. E per di più, dovevo fare quello tranquillo per non far capire nulla a questo intruso e per non far arrabbiare Lorena. Mi mortificai tantissimo. Per questo piansi e pure molto. Mi rintanai nella stanzetta degli oscipiti (nella pratica uno sgabuzzino con un lettino dismesso) e lì rimasi in attesa che Lorena tornasse.

Lorena tornò da lavoro qualche ora prima del solito e, appena entrata, venne a cercarmi. Mi trovò sdraiato sul lettino ad ascoltare musica. Delicatamente mi tolse l'auricolare e mi diede un bacio sulla fronte. Prima parola che mi disse fu "Lo hai conosciuto? Com'è?" Io risposi che sembrava simpatico.

Non gliene fregava nulla di me e di quello che avevo fatto con il mio capo, dei miei successi e dei miei pensieri. Nulla, non gliene importava nulla. Detto questo uscì dalla stanzetta come se quello che stava succedendo fosse normale e andò da lui.

Fu questo il filo conuttore dei quattro giorni: io per conto mio e loro due a fare i fidanzatini in tutto e per tutto. Dormivano assieme; uscivano assieme; andvano a cena assieme; a ballare assieme; guardavano la TV assieme; si baciavano tranquillamente in mia presenza; facevano i complici con sorrisi e battutine; doccia assieme, tutto assieme: io sempre in disparte per non far capire nulla a lui e non disturbare.

Era umiliante e distruttiva la cosa ma, almeno, non era umiliante verso questo ragazzo (del quale non riesco proprio a ricordare il nome...) che era ignaro di tutto. L'unico sollievo era proprio questo, anche perché lui con me si comportava sempre in maniera educata e gentile.

Ovviamente ci furono anche momenti più pesanti perché Lorena ormai non si tratteneva più dal sottopormi a umiliazioni e torture tanto che sembrava quasi cercare l'occasione per deridermi.

Ad esempio, posso raccontare che questo tizio era parecchio disordinato: lasciava in giro ogni cosa e non gli passava nemmeno per la testa di lavare piatti o sistemare le cose; una sera prima di uscire, Lorena disse a voce alta al tipo, che per miracolo stava accennando a posare le stoviglie, di non preoccuparsi perché tanto restavo io in casa a pulire. Gli disse che io ero un maniaco dell'ordine e che il compito di lavare, pulire e sistemare era solo mio a titolo di affitto e ringraziamento del fatto che lei mi facesse abitare a casa sua.

In sostanza non solo dovevo fingere che Lorena non fosse la mia ragazza; non solo dovevos stramene buono per far star sereno l'amante della mia fidanzata ma dovevo anche fare lo sguattere per ringraziamento!!!
Racconto questo episodio, solo per far capire quanto Lorena stesse diventando stronza nei miei confronti e quanto la cosa la divertisse visto che ogni scusa era buona per deridermi davanti a lui e farmi sentire una nullità con me stesso.

Un'altra cosa brutta è capitata di notte. Io dormivo in cameretta ma non riuscivo a prendere mai sonno in quel buco e così mi alzavo ripetutamente per bere o anche solo per prendere aria; quella volta ero in cuciina che stavo bevendo e mi vedo arrivare lo spagnolo, completamente nudo. Lui, con fare disinibito e tranquillo, si ferma a scambiare due parole con me e poi se ne ritorna a letto. La mattina dopo gli chiesi il perché girasse nudo per casa e lui mi ha risposto che in spagna si usa e che loro non si fanno tutti questi problemi a mostrarsi nudi (il che, secondo me, è una cazzata) e poi Lorena lo sapeva e non aveva problemi al riguardo e che anzi gli aveva detto di non preoccuparsi affatto di me.

Volevo dirgli di non farlo più ma, immaginado la reazione di Lorena tacetti; il risultato fu che questo coglione cominciò a passeggiarmi nudo per casa anche di giorno.

L'ultima umiliazione che ricordo me la diede Lorena per punirmi del fatto che le avevo detto che volevo che questo tipo era sporco. Infatti, era solito lasciare il bagno uno schifo, con peli nella doccia e nella vasca, tovaglie per terra e, sopratutto, sporcava la tavoletta del WC con la pipì.

Mi seccai con Lorena e le dissi che era uno schifo e lei, con molta calma ma con tono autoritario mi disse:

"Hai ragione, il bagno è uno schifo, perciò tu, ogni volta che lui va in bagno, con una scusa qualsiasi ci ci entri appena e libero e pulisci tutto, compresa la sua pipì".

IO - Per te questa è la soluzione?
Lorena - L'alternativa è che lo accompagni e lo fai pisciare tu, ma non vorrei che capisse che sei il mio fidanzato, quindi fai come ti ho detto e pulisci ogni cosa che lui lascia sporca.

Chiusi li la discussione. Nei giorni che restarono, feci come mi era stato detto di fare.

Non li vidi mai scopare ma li ho sentiti molte volte. Lorena gli concedette tutto e si prese ogni cosa. L'ho capito dal numero di volte che si chiudeva soli in camenra da letto.

Ma tra tutti i suoi amanti, questo è stato il meno urtante per me, forse perché lui era in buona fede e non aveva idea di quello che stesse succedendo.

Fatto sta che poi partì e Lorena, dopo qualche telefonata in Spagna lo ha mollato inventando scuse.

E così finì l'avventura con questo tizio, il quarto che io abbia conosciuto.

Appena lui andò via, per un periodo non ci sono stati altri maschi nella vita di Lorena ma ormai molte cose erano cambiate e ci fu bisogno di molti discorsi. Anche con Adele e mia zia ci furono 1000 ragionamenti  che segnarono definitivamente, almeno fino ad oggi, il mio ruolo e la mia posizione in famiglia.

Ma di questo parlerò nel prossimo post.

N.L.

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