giovedì 28 agosto 2014

La (doppia) scoperta di essere un cornuto - 1° parte.

Finito il breve exursus su di me e sulla mia famiglia, è arrivato il momento di iniziare a raccontare la mia storia di cornuto.

Lasciatemi dire una cosa: non vedevo l'ora! mi batte forte il cuore perché finalmente sto per liberarmi. Dire tutto a persone che non conoso e che non mi conoscono non servirà a niente, lo so benissimo, ma credo lo stesso che mi aiuterà. Ne voglio parlare, non ce la faccio più!!!!!!

Allora, dico subito che io ho scoperto la prima volta che Lorena mi tradiva nel luglio del 2013, mentre è da settembre 2013 che vivo in questo modo. Andiamo per ordine.

Io ho scoperto di essere un cornuto nel modo più banale ed idiota che esiste al mondo, se ci ripenso ancora tremo. Tornai a casa da lavoro prima perché avevo preso un permesso malattia (mi sentivo la febbre). Entrato in casa, certo che non ci fosse nessuno in quanto Lorena doveva essere all'Università a tenere una lezione, ho visto sul pavimento dell'ingresso i suoi vestiti, perizoma e reggiseno compresi. Ho sentito subito la voce di Lorena che diceva tutta sorridente "Dai sbrighiamoci devo tornare in Facoltà". Ho creduto che parlasse al telefono. Immediatamente Ho sentito un ragazzo ridere e dire "Ma dove vai? Vieni qui" .
Un brivido di freddo mi ha attraversato il corpo. Ho provato la stessa sensazione di vuoto e panico di quando ho saputo che mia mamma era morta. Mi sono sentito perso, bloccato. Ricordo come se fosse ora il freddo.

Ho iniziato a camminare per la casa nel piano terra (la mia è su due piani). Camminavo velocemente e ad un tratto ho iniziato a piangere. In tutto saranno passati due minuti. Lorena mi ha sentito e si è affaccita bal balconcino che separa il piano terra dal primo piano dove c'è la camenra da letto. Aveva i capelli raccolti con la coda e un po' scompligliati, gli orecchini a boccala grandi, era palesemente nuda ma teneva con la mano un lenzuolo o una asciugamano (non ricordo) per coprirsi il seno e il pube. Si è affacciata e con sguardo triste e voce bassa mi ha detto: "Aspetta, ti prego, ora scendo". Mi sono seduto nel divano con la testa fra le mani. Tremavo di paura. Dopo qualche minuto sento scendere le scale, con la coda dell'occhio vedo che un ragazzo dal fisico imponente (l'ho visto solo di sfuggita, non ho avuto la forza di guardare) precedeva Lorena. Si dirigono verso la porta, la aprono e lui se ne va. Lorena gli disse solo "Ciao". Chiusa la porta, Lorena venne verso di me e si sedette nella poltrona difronte al divano dove ero seduto io.

Teneva la testa bassa, era triste e parlava piano e dolcemente; mi disse "Mi dispiace. che tu lo abbia scoperto così. Mi dispiace, penso che tu non te la senta più di stare con me. Sappi che per me quel ragazzo è solo un gioco e nulla più. Io amo te e vorrei stare con te, ma credo che tu ormai non voglia più".

Rimasi zitto per alcuni secondi e poi, fra le lacrime, dissi "ci devo pensare. Vorrei restare solo per un po'".
Lei si alzò, andò a rivestirsi, riscese mi diede un bacetto sulla guancia molto timidamente e desse "mi dispiace amore mio". Andò via. Non ci sentimmo per un paio di giorni, poi io la chiamai e le dessi che non riuscivo a perdonarla e che tra noi era finita; lei disse solo "lo capisco. ti voglio bene". Ci lasciammo.

Questo accadde a luglio, e fino a ferragosto vivemmo separati. Per me fu un inferno.
Ripensavo alle sue parole, non c'era un minimo di pentimento in quello che mi aveva detto, si dispiaceva solo che io l'avessi scoperto. Come se volesse dirmi, caspita stavamo così bene quando non lo sapevi!! Io impazzivo e soffrivo come un cane. Erano molto dispiaciute anche mia zia e mia cugina. Specialmente mia cugina mi ha pressato tutto il tempo perché io perdonassi Lorena, dicendo che io sbagliavo a lasciarmela scappare, che potevo sorvolare, mi raccontava che Lorena sarebbe stata disposta a tornare assieme a me ecc. ecc..

Comunque passarono quei mesi, fra sofferenza, pianti, senso di vuoto, delusione e frustrazione. Stavo una merda. E Adele pressava, cercando di farci fare pace. Arivammo così a ferragosto quando io, non potendone più di soffrire cos' chiesi ad Adele se era il caso che io richiamassi Lorena per perdonarla e chiederle di riprovarci. Lei mi incoraggiò a farlo. Chiamai Lorena e le chiesi di vederci. Lei mi sembrò felice, ma mi disse di vederci il giorno dopo perché quella sera dice che non poteva. Venne lei la sera successiva a casa mia.

Parlammo a lungo, per ore e ore, urlammo, pingemmo e ci furono silenzi. Alla fine ero io che pregavo lei di tornare con me. E lei acconsentì. Le chiesi di dirmi di quel ragazzo, di come e perché l'avesse fatto.
Lorena mi raccontò che lo aveva conosciuto una sera in discoteca assieme a mia cugina Adele. Mi disse che lo aveva conosciuto tre mesi prima di quando io l'ho scoperta. Mi disse che mia cugina sapeva tutto, perché anche lei quella sera aveva conosciuto uno e tutti e quattro erano andati in un bed&breackfast a fare sesso. Mi disse che mia cugina Adele non si era più rivista con il suo tipo, mentre lei aveva trovato questo ragazzo molto simpatico. Mi disse ancora che Adele la aiutava con le scuse e che l'aveva sempre agevolata. Mi disse anche "Non pensare di rimproverare mai tua cugina perché non lo tollero. Non ti permettere mai neanche a pensare di farlo. Tienitelo per te e stai zitto. Non ci sarebbero appelli. Guardatene bene". Io ho sempre rispettato questo ordine e, sebbene abbia chiesto a mia cugina se tutto questo fosse vero (e lei ha confermato tutto per filo e per segno), io non ho mai avuto il coraggio di rimproverarla per non far arrabbiare Lorena.

Comunque, tornando a quella sera, chiesi nuovamente a Lorena di dirmi il perché lo avesse fatto. Lei mi rispose che era solo un gioco, per divertirsi, per provare adrenalina, che per lei non era importante il ragazzo ma l'esperienza erotica, che voleva giocare, che voleva sentirsi femmina e cose di questo tipo.
Non c'era pentimento nelle sue parole, al massimo voglia di spiegarsi.

Restai zitto, ascoltai e finì così.

Riprendemmo la nostra vita normale, come se non fosse successo nulla. Solo in me era scattata una paura micidiale, panico vero e proprio, di perdere Lorena. Mi comportavo sempre in maniera gentile e servizievole. Ero terrorizzato dalla paura di non averla piùnella mia vita.

Tutto continuò così fino a settembre, quando la sorpresi nuovamente con lo stesso ragazzo.

(segue...)

N.L.
  

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