venerdì 29 agosto 2014

La (doppia) scoperta di essere un cornuto - 2° parte.

(Continua... )

Fu così fino a settembre. La vita proseguiva normalmente ed io mi tenevo dentro le paure di perdere Lorena e la frustrazione per il fatto che lei non mi avesse mai chiesto scusa per avermi tradito e er il fatto che lei non ha mai mostrato alcun pentimento.

Anche con mia cugina Adele tutto è continuato normalmente, sebbene lei stessa mi aveva confermato che sapeva tutto e che anzi aveva aiutato Lorena a trovare occasione per stare con questo ragazzo.

La situazione riprecipitò quando andammo, in campeggio in puglia per tre giorni. Lorena insistette per andrci proprio in quei giorni e proprio in quel posto. Io non mi chiesi il perché, e, come ormai ero abituato a fare, acconsentii. Prendemmo le ferie e andammo. Tutto normale finché per sbaglio non lessi un sms di Adele nel cell. di Lorena. Lei si stava facendo la doccia e il telefono squillò prorpio davanti a me. L'sms diceva "Non posso credere a quello che dici. Ma cos'è insaziabile? Che maschio. Bacio". Era ovvio che non parlasse di me.... Io trasalii. Era la sera del secondo giorno, io restai trististe per tutta la sera resistendo alle domande che Lorena mi faceva sul perché fossi abbattuto. Pensai e ripensai, ma non immaginavo quello che poi capii prestissimo.

In sostanza Lorena, sia il giorno prima sia il giorno dell'sms sia il terzo ed ultimo giorno di campeggio usciva tutti i pomeriggi alle 17.00 per la sua corsetta. Stava fuori circa un'ora e mezza e ritornava. Andava a scopare!!! Ecco perché aveva scelto quel campeggio e proprio in quei giorni: perché c'era anche lui!!
La seguii il terzo giorno e vidi che entrava nella tenda che stava lontano dalla nostra circa 200 metri. Mi avvicinai ed ascoltaii. Sentii frasi assurde, ma quella che ricordo meglio è "Non mi basta un'ora per saziarmi, che vacca che sei professoressa". Non credo di essere in grado di descrivere a parole quello che ho provato. Nemmeno ci provo. Dico solo che fu un misto di rabbia feroce, paura, senzo di vuoto, freddo intenso, pianto, angoscia, vergogna e mi sentii il più infimo e piccoli degli uomini su questa terra.

Aspettai a due metri della tenda finché Lorena non uscì. Uscì anche il ragazzo, che con mio enorme dolore capii essere lo stesso della prima volta. Lorena e questo tizio rimasero a parlare per 30 secondi davanti alla tenda; sorridevano divertiti. Lei poi gli mise una mano sul pacco e con sguardo malizioso gli disse "ci vediamo a Milano Signore". Lui rispose "va bene professoressa. quando hai bisogno di farti scopare chiamami". Lei sorrise e iniziò a correre verso la nostra tenda.

In quel momento sono morto. La mia Lorena, con me sempre piena di se e pretenziosa del rispetto più assoluto, trattata da troia da un ragazzone palestrato che quasi le  faceva un favore a scoparla. Lei gli dava del Lei e lui della troia. E lei rideva!!! E' questa la cosa che mi fece morire, forse ancora di più di avere scoperto che la mia fidanzata mi tradiva ancora.

Restai solo per un po', passeggiando nel camping; piangevo, esplodevo di rabbia e gelosia. Avevo paura di perderla, nonostante tutto.
Tornai in tenda e trovai Lorena distesa che giocava con il cellulare. La guardai e le dissi "Ti ho seguita". Lei mi guardò con uno sguardo fra stupore e rabbia. Sbottò, si alzò di scatto e uscì dalla tenda. Io le urlai "dove vai"? Lei mentre si allontanava rispose, "Poi torno".
Rimasi come in uno stato di trans per ore, finché lei non tornò. Mi disse che era meglio chiarire tutto e che se dovevamo lasciarci quello era il momento; si diede disposta a darmi tutte le spiegazioni che volessi.
Iniziammo a parlare.

Io le feci le mie domande: "Voglio sapere perché lo fai. Perché lo vedi ancora dopo quello che è successo? Perché non ti sei mai scusata? Perché non ti sei mai pentita? Perché non mi prometti che lo lasci per sempre e stai solo con me? Ma tu mi ami? Perché mi fai soffrire a questo modo? Perché mi uccidi così? Perché ti fai trattare come una troia da questo ragazzino? Perché? Perch? Perchè?". Urlai forte queste domande, con tutta la mia disperazione. Urlai mentre piangevo disperato. Alla fine dissi: "Lorena, io ti amo e voglio stare tutta la vita con te. Ti prego non farmi più questo. Ti prego resta con me e solo con me. Io ti perdono se mi giuri che non lo vedi più".

Lei restò zitta qualche minuto, seria in viso e poi mi disse:

"Amore mio, io ti amo. Dico davvero. Non ti ho mai detto niente, perché non volevo farti soffrire. Era tutto più facile quando non lo sapevi: tu eri sereno ed io potevo divertirmi in tranquillità. Mi dispiace moltissimo che tu alla fine mi abbia scoperto. Non volevo che accadesse. Ho continuato questa storia con questo ragazzo perché mi diverte, mi piace fare sesso con lui e non ci voglio rinunciare. Non ho smesso perché non mi andava di perdermi questa occasione. Non mi pento perché quello che c'è con questo ragazzo è solo sesso e gioco. Nessun sentimento. Io amo solo e soltanto te e con te vorrei restare per costruire una famiglia. A questo punto, credo di poter essere finalmente sincera con te, e ti dico che Antonio non è il primo. Ho avuto altri maschi, sia quando ci frequentavamo sia per tutto il tempo che siamo stati assieme. Questo mi piace particolarmente perché ci sa fare. E' un toro, non si stanca mai e sa fare tutto quello che piace a me e lo fa prima che io glielo chieda. Mi eccita da morire. Mi fa sentire donna e femmina. Io a questo non ci voglio rinunciare. Prometterti fedeltà eterna sarebbe inutile. Non rispetterei mai una promessa simile. Io al solo pensiero di non poter fare più quello che voglio e con chi voglio mi sento in gabbia. Il nostro fidanzamento o il nostro matrimonio diventerebbero una prigione ed un peso insopportabili. Preferisco restare sola e senza di te che perdere la mia libertà e la mia indipendenza. Ti amo e vorrei stare con te per tutta la vita. Vorrei fare figli con te. Tu sei meraviglioso e sei la migliore persona che conosco, ma io tengo troppo alla mia libertà. Per me è bello, divertente, eccitante andare con maschi che sanno far godere una donna come me, magari, si trattandola un po' da troia. A loro lo lascio fare perché con loro non c'è alcun rapporto se non fisico. Da te non potrei accettarlo. Tu sei il mio compagno e noi ci amiamo. Il nostro rapporto è guidato dall'amore. Il mio con gli altri è guidato dal sesso. Mi dispiace, so che ci stai male e che ci lasceremo dopo questa conversazione. Anche io ne morirò amore mio, ma questa è la realtà. Io non rinuncio alla mia libertà. Non dico che avrò sempre maschi con cui scopare, ma se capiterò io devo essere libera di farlo e non voglio impedimenti. In questo campo come in tutti gli altri della vita. Io non sono disposta a rinunciare a niente della mia personalità e della mia libertà per stare tutta la vita con te, Vorrei che tu mi accettassi così e accettassi la situazione, ma so che non potrà essere e ti capisco. Mi dispiace da morire, ma ti amo troppo per continuare a mentirti. Io non chiuderò la relazione con Antonio finché non mi sarò stufata. E' inutile prometterti il contrario. Perciò mi spiace è così". Smise di parlare e abbassò la testa.

Io dissi: "ma perché è così importante? cosa ti fanno, cosa ti da Antonio che io non posso darti"?

Lei rispose: "Ti ho detto che non è solo quello che mi fa Antonio. E' l'idea di poterlo fare a cui non rinuncerò mai. E' il sapere che se voglio posso farlo che è una cosa alla quale io non posso e non voglio rinunciare. Non c'entra Antonio o chi per lui. Il mio discorso è in generale. Se poi vuoi sapere nello specifico perché questo ragazzo te lo dico". Dissi che volevo saperlo. Lei rispose "Mi eccita perché è più giovane di me. Ha 18 anni. Mi eccita perché è palestrato. Mi eccita il suo corpo e le sue misure. Mi eccita perché mi considera solo un trofeo da scoparsi. Mi eccita perché può avere tutte le donne che vuole e invece ha scelto me. Mi eccita perché non si placa mai e ha sempre voglia. Mi eccita perché ragiona come un adolescente in calore e non ha rispetto per la mia superiorità sociale e culturale. Mi eccita perché ci sa fare. Mi fa godere. Mi fa divertire. Non lo vorrei mai nella mia vita, ma per certe cose è il massimo".

Rimasi zitto e poi chiesi: "E se mi comportassi io come si comporta lui, tu che faresti"?
Lei mi rispose: "Ti lascerei subito. Una cosa è sentirsi trattata così da uno che fra un po' non rivedrò mai più e di cui non mi importa un bel niente, una cosa è essere trattata così dal tuo compagno o da tuo marito. La prima cosa è un gioco la seconda sarebbe una mancanza di rispetto che non sarei mai disposta a tollerare".

Poi chiesi: "E se io mi comportassi come ti comporti tu, tu che faresti? lo accetteresti"?
Lei rispose: "Non lo so. Tu sei libero di fare quello che vuoi, giustamente. Ma io sono libera di accettarlo o meno. Il mio modo di vivere non significa che deve essere anche il tuo. So quello che sto dicendo, e so che non è giusto o equo. Ma è così. E so che ci stiamo lasciando, per questo ti sto dicendo tutto senza pormi limiti".

"Ma io ti faccio mancare qualcosa"?, chiesi. "NO. come fidanzato mi dai tutto e non chiedo altro o di meglio. Quello che mi danno gli altri maschi però tu non puoi darmelo. Primo perché io non lo vorrei da te e secondo perché, comunque, non ne saresti capace". Questa risposta, fu la mia morte. La mia umiliazione. La mia fine. Per quella sera non parlammo più.

Tornammo a Milano a casa nostra e per un giorno non ci furono parole. Andammo entrambi a lavoro e ci ritrovammo la sera a casa.

Prima di cenare lei mi disse che era il caso di dormire separati, che lei avrebbe dormito sul divano e che si stava organizzando per andarsene di casa così da lasciarmi libero. Mentre lo diceva qualche lacrima le scorreva giù per il volto. Io scoppiai a piangere; piansi a dirotto come non avevo fatto mai. Non ho mai provato tanta paura e tristezza e senso di vuoto come quella sera. Provai a parlare dicendo "Lorena ti prego non voglio perderti. Ti prego non mi lasciare. Ti prego. Ti prego Ti prego", ma Lorena mi bloccò dicendomi che era meglio stare zitti per non dire cose di cui ci si sarebbe pentiti. Mi chiese di rinviare la discussione a quando ci saremmo un po' calmati. Andammo a letto.

La mattina successiva venne in camera da letto e mi trovò seduto nel letto a piangere. Si sedette accanto a me con fare protettivo e mi disse: "Amore nemmeno io voglio perderti, ma come possiamo stare assieme ormai? Non lo sopporteresti e ti farei troppo male. Ti lascio per il tuo bene. Ma facciamo così se ti va, io resterò qui finché vorrai tu e mi comporterò normalmente. Cercherò di essere più discreta possibile nel fare "le mie cose. Quando tu vorrai, dimmelo ed io andrò via, ti va"?

Potrà sembrare assurdo a tutti, e forse lo è, ma io fui quasi sollevato di sentire quelle parole. Riuscii solo a balbettare un "si ti prego". Lei mi abbracciò forte e mi baciò sulla guancia, fu quasi maternna.
Io, nei giorni a seguire, ero convinto che l'avrei mandata via subito. Poi mi convinsi, poiché la vedevo comportarsi come sempre, che lei avrebbe smesso presto di tradirmi e tutto sarebbe andato a finire bene. Cambiavo pensiero ogni tre minuti.

Quello che è accaduto è, invece, ben diverso.

Io non ho mai avuto il coraggio di mandarla via. Lorena non se ne è andata e continua a tradirmi. Mia cugina Adele ha saputo subito ogni dettaglio. Mia zia poco dopo.
Tutto fra me e Lorena è rimasto uguale come prima della scoperta se non in determinati aspetti.
Adesso so con chi va e quante volte. Vivo ogni giorno umiliazioni sempre più assurde; siamo arrivate a cose veramente estreme.

La cosa più anormale, assurda e pazzesca del mondo ormai per me Lorena e Adele sembra essere normale. E' normale che io sia un cornuto, che lei faccia quello che vuole e con chi vuole; è normale che mia zia lo sappia e che mia cugina Adele lo sappia e partecipi. E' normale che io sopporti umiliazioni e vergogna. Sembra che sia tutto normale.

Io non so come sia possibile tutto questo. Ma ormai questa è la mia vita, dal settembre del 2013. Ormai praticamente da un anno.

N.L.

P.S.
Dopo questo post, dedicherò uno o due post ad ognuno dei quattro ragazzi che Lorena ha avuto in questo Anno. Fatto questo, parlerò dell'ultimo, il quinto ed attuale ragazzo.




giovedì 28 agosto 2014

La (doppia) scoperta di essere un cornuto - 1° parte.

Finito il breve exursus su di me e sulla mia famiglia, è arrivato il momento di iniziare a raccontare la mia storia di cornuto.

Lasciatemi dire una cosa: non vedevo l'ora! mi batte forte il cuore perché finalmente sto per liberarmi. Dire tutto a persone che non conoso e che non mi conoscono non servirà a niente, lo so benissimo, ma credo lo stesso che mi aiuterà. Ne voglio parlare, non ce la faccio più!!!!!!

Allora, dico subito che io ho scoperto la prima volta che Lorena mi tradiva nel luglio del 2013, mentre è da settembre 2013 che vivo in questo modo. Andiamo per ordine.

Io ho scoperto di essere un cornuto nel modo più banale ed idiota che esiste al mondo, se ci ripenso ancora tremo. Tornai a casa da lavoro prima perché avevo preso un permesso malattia (mi sentivo la febbre). Entrato in casa, certo che non ci fosse nessuno in quanto Lorena doveva essere all'Università a tenere una lezione, ho visto sul pavimento dell'ingresso i suoi vestiti, perizoma e reggiseno compresi. Ho sentito subito la voce di Lorena che diceva tutta sorridente "Dai sbrighiamoci devo tornare in Facoltà". Ho creduto che parlasse al telefono. Immediatamente Ho sentito un ragazzo ridere e dire "Ma dove vai? Vieni qui" .
Un brivido di freddo mi ha attraversato il corpo. Ho provato la stessa sensazione di vuoto e panico di quando ho saputo che mia mamma era morta. Mi sono sentito perso, bloccato. Ricordo come se fosse ora il freddo.

Ho iniziato a camminare per la casa nel piano terra (la mia è su due piani). Camminavo velocemente e ad un tratto ho iniziato a piangere. In tutto saranno passati due minuti. Lorena mi ha sentito e si è affaccita bal balconcino che separa il piano terra dal primo piano dove c'è la camenra da letto. Aveva i capelli raccolti con la coda e un po' scompligliati, gli orecchini a boccala grandi, era palesemente nuda ma teneva con la mano un lenzuolo o una asciugamano (non ricordo) per coprirsi il seno e il pube. Si è affacciata e con sguardo triste e voce bassa mi ha detto: "Aspetta, ti prego, ora scendo". Mi sono seduto nel divano con la testa fra le mani. Tremavo di paura. Dopo qualche minuto sento scendere le scale, con la coda dell'occhio vedo che un ragazzo dal fisico imponente (l'ho visto solo di sfuggita, non ho avuto la forza di guardare) precedeva Lorena. Si dirigono verso la porta, la aprono e lui se ne va. Lorena gli disse solo "Ciao". Chiusa la porta, Lorena venne verso di me e si sedette nella poltrona difronte al divano dove ero seduto io.

Teneva la testa bassa, era triste e parlava piano e dolcemente; mi disse "Mi dispiace. che tu lo abbia scoperto così. Mi dispiace, penso che tu non te la senta più di stare con me. Sappi che per me quel ragazzo è solo un gioco e nulla più. Io amo te e vorrei stare con te, ma credo che tu ormai non voglia più".

Rimasi zitto per alcuni secondi e poi, fra le lacrime, dissi "ci devo pensare. Vorrei restare solo per un po'".
Lei si alzò, andò a rivestirsi, riscese mi diede un bacetto sulla guancia molto timidamente e desse "mi dispiace amore mio". Andò via. Non ci sentimmo per un paio di giorni, poi io la chiamai e le dessi che non riuscivo a perdonarla e che tra noi era finita; lei disse solo "lo capisco. ti voglio bene". Ci lasciammo.

Questo accadde a luglio, e fino a ferragosto vivemmo separati. Per me fu un inferno.
Ripensavo alle sue parole, non c'era un minimo di pentimento in quello che mi aveva detto, si dispiaceva solo che io l'avessi scoperto. Come se volesse dirmi, caspita stavamo così bene quando non lo sapevi!! Io impazzivo e soffrivo come un cane. Erano molto dispiaciute anche mia zia e mia cugina. Specialmente mia cugina mi ha pressato tutto il tempo perché io perdonassi Lorena, dicendo che io sbagliavo a lasciarmela scappare, che potevo sorvolare, mi raccontava che Lorena sarebbe stata disposta a tornare assieme a me ecc. ecc..

Comunque passarono quei mesi, fra sofferenza, pianti, senso di vuoto, delusione e frustrazione. Stavo una merda. E Adele pressava, cercando di farci fare pace. Arivammo così a ferragosto quando io, non potendone più di soffrire cos' chiesi ad Adele se era il caso che io richiamassi Lorena per perdonarla e chiederle di riprovarci. Lei mi incoraggiò a farlo. Chiamai Lorena e le chiesi di vederci. Lei mi sembrò felice, ma mi disse di vederci il giorno dopo perché quella sera dice che non poteva. Venne lei la sera successiva a casa mia.

Parlammo a lungo, per ore e ore, urlammo, pingemmo e ci furono silenzi. Alla fine ero io che pregavo lei di tornare con me. E lei acconsentì. Le chiesi di dirmi di quel ragazzo, di come e perché l'avesse fatto.
Lorena mi raccontò che lo aveva conosciuto una sera in discoteca assieme a mia cugina Adele. Mi disse che lo aveva conosciuto tre mesi prima di quando io l'ho scoperta. Mi disse che mia cugina sapeva tutto, perché anche lei quella sera aveva conosciuto uno e tutti e quattro erano andati in un bed&breackfast a fare sesso. Mi disse che mia cugina Adele non si era più rivista con il suo tipo, mentre lei aveva trovato questo ragazzo molto simpatico. Mi disse ancora che Adele la aiutava con le scuse e che l'aveva sempre agevolata. Mi disse anche "Non pensare di rimproverare mai tua cugina perché non lo tollero. Non ti permettere mai neanche a pensare di farlo. Tienitelo per te e stai zitto. Non ci sarebbero appelli. Guardatene bene". Io ho sempre rispettato questo ordine e, sebbene abbia chiesto a mia cugina se tutto questo fosse vero (e lei ha confermato tutto per filo e per segno), io non ho mai avuto il coraggio di rimproverarla per non far arrabbiare Lorena.

Comunque, tornando a quella sera, chiesi nuovamente a Lorena di dirmi il perché lo avesse fatto. Lei mi rispose che era solo un gioco, per divertirsi, per provare adrenalina, che per lei non era importante il ragazzo ma l'esperienza erotica, che voleva giocare, che voleva sentirsi femmina e cose di questo tipo.
Non c'era pentimento nelle sue parole, al massimo voglia di spiegarsi.

Restai zitto, ascoltai e finì così.

Riprendemmo la nostra vita normale, come se non fosse successo nulla. Solo in me era scattata una paura micidiale, panico vero e proprio, di perdere Lorena. Mi comportavo sempre in maniera gentile e servizievole. Ero terrorizzato dalla paura di non averla piùnella mia vita.

Tutto continuò così fino a settembre, quando la sorpresi nuovamente con lo stesso ragazzo.

(segue...)

N.L.
  

domenica 24 agosto 2014

Mia zia e mia cugina...

Rieccomi; tornato stasera dalle vacanze. Neanche a dirlo, solo in casa.

In questo post vorrei raccontare delle altre due persone che compongono il mio "mondo": mia zia e mia cugina. Dal prossimo in poi, racconterò dall'inizio la mia esperienza di cornuto involontario e triste. Da quando ho scoperto di esserlo fino ad oggi; non nasconderò niente, anche le cose più umilanti che ho subito e continuo a subire. Voglio tirare fuori tutto. Tutto.

Dicevo, mia zia e mia cugina. Loro sanno di me e della mia situazione e questo le rende per me come gerarchicamente superiori... non riesco a guardarle in faccia senza vergognarmi, non riesco a dire no a quello che mi chiedono. Non riesco a considerarmi loro pari.

Ma andiamo con ordine. Ho detto che mia zia è la moglie del fratello di mio padre; ha 60 anni è professoressa universitaria alla facoltà di lettere e filosifia, insegna storia dell'arte bizantina. E' stata sempre nella mia vita, dato che la mia famiglia e quella di mio zio sono sempre state molto unite. Io ho trascorso moltissimo tempo con lei e mia cugina sin da piccolo e ancor più dopo che mia mamma è morta.

Ha una sola figlia, mia cugina Adele che ha 29 anni.

Mia zia ha un carattere di ferro. E' severa ed altezzosa, presuntuosa e stacanovista. Passa le sue giornate fra università la fondazione che presiede, e comitati vari. Vive del suo lavoro e della sua notorietà nel settore. Si sente superiore e si affianca solo di amiche snob come lei. Ha un buon rapporto con mio zio, anche se io sono convinto che lo tradisca da sempre.

E' una donna che si tiene bene. Alta più di me, seno molto grande, capelli neri ed occhi castani. Longilinea ed orgogliosa nel portamento. Sempre ben vestita e piena di gioielli.
Il rapporto tra mia zia e Lorena è fatto di stima reciproca ed affetto. Mia zia l'ha presa sotto la sua ala protettiva all'università e l'ha fatta diventare quello che è adesso. Ogni volta che può la aiuta; mi pare che la veda come la figlia che avrebbe voluto avere. 

Mia cugina, invece, è più bassa, di me, rotondetta ma non eccessivamente. Capelli lunghi mossi e castani. Viso particolare, seno non grandissimo (terza misura, credo). Sempre curatissima e alla moda. Lei non lavora e passa il tempo come tutte le ragazze ricche figlie di famiglia. Ancora più snob della madre e piena di arie.

Mia cugina e Lorena si sono conosciute a casa dei miei zii, poiché mia zia un giorno invitò Lorena, che al tempo era la sua dottoranda, a pranzo a casa. Divennero amiche ed iniziarono ad uscire assieme. Credo si siano trovate, parlando di vestiti e moda, e credo anche per via di quel carattere da snob antipatiche che entrambe hanno. Lorena è una ragazza dalle svariate sfaccettature e penso che mia cugina le serva per esaltare il suo lato glamour e vanitoso.

C'è molto feeling fra loro due anche se non sono inseparabili. Vanno in palestra assieme, escono assieme spesso e si sentono quando Lorena è libera; sono molto amiche ma non sorelle, per intenderci.

Il mio rapporto con mia zia è stato sempre di rispetto e sudditanza da parte mia ed, in generale, abbastanza freddo. Devo dire che, comunque, mi ha molto aiutato, assieme a mio zio, nel momento della morte di mia mamma e quando sono rimasto da solo per via della partenza di mio padre.

Con mia cugina ci sono cresciuto, praticamente, ed il nostro rapporto è passato, negli anni, da compagni di giochi, ad amici una volta cresciuti. Uscivo ed esco spesso con lei ed i suoi amici. Di base ci vogliamo bene ed abbiamo un buon rapporto, per quanto si possa andare d'accordo con una ragazza viziata come lei.

Il nostro legame è cambiato da quando lei ha iniziato a diventare donna, ad avere fidanzati ed essere indipendente. Credo che adesso mi veda come un misto fra un fratello maggiore, un maggiordomo ed uno sfigato.

Come mia zia che passa da "che ti serve tesoro?" a "sei scemo e ti meriti quello che hai", mia cugina passa da "cuginetto, non stare solo stasera vieni con noi al cinema" a "domani lavami la macchina che devo uscire con la tua fidanzata"; è così con loro. E' sempre stato così, ma da quando sanno quello che vivo con la mia fidanzata sembra in loro due cresciuta la consapevolezza che possono umiliarmi come e quando vogliono.

E' stata mia cugina a presentarmi Lorena ed è a casa di mia zia che l'ho conosciuta.

Mia cugina sapeva prima di me che Lorena mi tradiva. Il ragazzo con cui l'ho sorpresa la prima volta Lorena lo conobbe in discoteca una sera che era uscita a ballare con mia cugina. Loro due furono rimorchiate da due ragazzi più giovani e andarono a casa a fare sesso. Lorena mi ha raccontato che si promisero di tenere segreta la cosa. Lorena ovviamente ha continuato la storia con questo ragazzo e mia cugina la aiutava nel procurarle scuse con me. 

Quando io scoprii il tradimento Lorena lo raccontò a mia cugina la quale ebbe anche un ruolo decisivo dopo il grande litigio che ne derivò, insomma si adoperò molto affinché tornasimo assieme e io la perdonassi. Credo lo abbia fatto per affetto, non lo so.....

Poi in seguito, Lorena confidò ad Adele che io avevo accettato il fatto che lei potesse avere "scappatelle", insomma le disse chiaramente che io ero un cornuto paziente e che sopportavo, pur di non perderla, che lei mi tradisse.

Adesso siamo arrivati al punto che fanno le uscite in tre Adele, Lorena ed il suo "maschio" e al punto che mia cugina mi dice cose come "certo che le sopporti bene le corna" o "sei proprio un cornuto". Una sera, mentre io e Lorena avevamo un battibecco perché non volevo che andasse con il suo "ragazzo" Adele mi disse: "--- e finiscila di lamentarti, tanto lo sai che va lo stesso! E poi perché dovrebbe rinunciare ad una serata con un super maschio dopo che se lo è scopato altre 100 volte? Prima ti stava bene e ora ti lamenti, scemo?"

Mia zia ha saputo dopo un po' di tempo di questa situazione. Circa 5 mesi fa, almeno questo mi è stato raccontato da Lorena, erano a cena fuori mia zia Adele e Lorena; si parlava di uomini e tradimenti e Lorena avrebbe detto che il tradimento non sempre era una cosa cattiva e che si poteva gestire, a quel punto mia zia le rispose che sospettava che lei mi tradisse ma che era necessario fare le cose con stile.

Sarebbe stata mia cugina Adele a quel punto a dire che "mamma Lorena non si deve preoccupare di trovare scuse tanto Nicola si accolla le corna". A quel punto Lorena raccontò tutto a mia zia, la quale, e mi sembra veramente assurdo ed incredibile, dice che avrebbe risposto "se va bene a voi, allora divertiti, ma stai attenta per l'occhio sociale". Come mi sono sentito a sentire questo racconto nemmeno provo a descriverlo. Ognuno può ben capire.

Il giorno dopo mia zia mi ha chiamato a casa sua e alla presenza di Adele mi ha chiesto se fosse vero quello che aveva saputo. Non ho potuto negare e confermai. Lei mi sorrise con uno sguardo che pareva dire "mi fai schifo", ma mi disse solo "Se ti sta bene fare il cornuto fallo; anzi tienitela stretta che un'altra come lei non saresti in grado di trovarla, ma stai attento: se fai certe scelte poi li devi sapere seguire. Vedi bene di non fare scenate e teatrini. Non rovinare Lorena e non rovinare questa famiglia. Tuo zio e nessun altro dovranno sapere questa cosa". E se ne andò.

Mia zia e mia cugina Adele sono le uniche a sapere della mia situazione. Non posso dire che se ne approfittano ma di sicuro ci giocano molto e sempre più apertamente.

Questo e quanto su di me e sulla mia famiglia. Dal prossimo post, parlerò solo delle storie dei tradimenti che subisco e di ciò che comporta la mia condizione di cornuto.

N.L.



lunedì 11 agosto 2014

Lorena, seconda parte.

Lorena mi ha sempre tradito.

Ho scoperto con il tempo che anche quando ancora ci frequentavamo, portava avanti le sue storie tranquillamente.

Ha continuato sempre per tutto il fidanzamento, fino ad oggi (racconterò meglio tutto questo nel prossimo post).

Per adesso dico solo che lei alla mia domanda "perché mi fai questo"? ha risposto: "per me essere libera di fare quello che voglio è l'unico modo per non sentirmi in gabbia. Io non posso soportare di avere questi vincoli con te. Ho bisogno di sapere che posso fare quello che voglio. Questa sono io e se mi vuoi davvero devi accettarmi per quello che sono. Nessuno ti obbliga Amore mio e spero tanto che tu mi accetti". Questo mi hadetto.

I nostri rapporti intimi sono stati molto normali, quasi casti direi. Non ha mai voluto fare sesso anale con me, non ama farmi del sesso orale: ogni volta è come se fosse un favore. Da quando stiamo assieme la nostra frequenza è sempre la stessa: circa 2 volte la settimana. Io riesco ad avere un solo orgasmo ogni rapporto, dopo non mi ricarico più. Non c'è molto da dire se non che facciamo l'amore come due persone normali, e siamo, almeno io sono, soddisfatto. Certo vorrei di più, ma non vivo come un dramma il suo non volere il sesso anale o latro. Ogni volta che lo facciamo io mi sento in paradiso e anche lei non si è mai lamentatta di me.

Il problema è un altro. Il problema è che ci sono due cose che mi fanno morire dentro.

1 Il fatto che tutto quello che non ha mai voluto fare con me lo fa tranquillamente con i suoi "maschi" (lei li chiama così: "i miei maschi" o "i miei ragazzi", mentre io sono "il suo fidanzato"). Con me niente sesso anale, con loro sempre. A me dice che non vuole fare sesso orale, a loro li delizia in tutti i modi possibili. A me dice che afferrarla da dietro per i capelli è volgare, agli atri lo consente senza dire una parola. Con me dopo l'orgasmo si ferma e si rilassa, con loro continua per ore. Con me solo nel letto, con gli altri dove vogliono.
Io non posso venirle in bocca o in faccia, agli altri addirittura lo chiede lei ecc. ecc.

2 Il fatto che ha un atteggiamento opposto quando fa sesso con me rispetto a quando lo fa con altri.
Da me pretende rispetto ed attenzioni e si arrabbia se eccedo, mentre agli altri è concesso tutto se lo sanno chiedere o se lo sanno pretendere.
Io devo essere il fidanzato perfetto e attento altrimenti si infuria, mentre gli altri possono anche fare i rizzi bastardi e a lei va bene se in quel momento le va.

Per rendere l'idea posso raccontare che una volta preso dall'eccitazione le dissi "sei la mia troia". Lei si spostò e mi diende uno schiaffo che ancora mi ricordo, dicendomi di non permettermi mai più, che facevo schifo e che lei era la mia fidanzata non la mia troia; un'altra volta un ragazzo molto più giovane di noi (ha 18 anni) le disse anche lui "sei la mia troia" e lei rispose "si, come vuoi, sono la tua troia". Ecco: questa è la mia morte.

Io questo non lo sopporto e mi fa un male cane, ma lei dice che il nostro è fare l'amore mentre quello è sesso Che quando con me fa l'amore deve regnare il rispetto e il sentimento, mentre con glia ltri predomina la passione.

Ricordo ancora una cosa che successe quasi 8 mesi fa. Una sera lei si è preparata per uscire da sola. Io mi accorsi che sotto il cappotto Non aveva i pantaloni o la gonna né le mutandine. Aveva solo le autoreggenti. Chiesi spiegazioni con rabbia e lei mi disse "E dai amore me lo ha chiesto, non mi va di dirgli di no. Lo sai che mi vuole troia; è solo un gioco, mi conosci.". Sono rimasto esattamente come un cretino. Abbassai la testa e ritornai in camera. Non le parlai per due giorni fin quando lei mi disse di avere interrotto la relazione con questo ragazzo perché lui aveva chiesto cose che lei non voleva più rifare. Ciò significa che le ha fatte, che sono state cose pesanti, e il fatto che non mi abbia mai voluto dire di cosa si trattasse è per me un dolore immenso.

Questo ragazzo (che poi è il diciottenne di prima) l'ho odiato da morire e dei 5 maschi con cui Lorena si è vista in questi 11 mesi è il più giovane ma non il più bastardo purtroppo. Il ragazzo attuale è molto peggio.

Questa è Lorena, il mio amore e la fonte unica di tutte le mie gioie e di tutti le mie sofferenze.

N.L.



Lorena, prima parte.

E veniamo a Lorena...

Lorena ha 30 anni, è alta 1.70 quanto me, mora, capelli mossi sulle spalle, occhi castani. Non magrissima, 4° misura di seno, molto morbido e con una bellissima forma, capezzoli grandi e chiari. Ha delle bellissime mani e dei bellissimi piedi che cura entrambi in modo molto accurato.

A dire il vero assomiglia moltissimo, tanto che tutti quelli che la conoscono ci giocano un po' su, a Lorena Bianchetti, la presentatrice televisiva.

Adora vestirsi bene, elegante ma sobria; adora le scarpe, tanto da averne un'infinità e di tutti i tipi. I tacchi e le borse sono la sua passione.

Non sopporta gli anelli ma adora gli orecchini grandi, specie se a boccola.

Va matta per i gatti (veri) e per gli orsacchiotti di pezza. Non è molto espansiva, anzi è principalmente seria e diffidente, ma una volta conosciuta si rivela una piacevolissima persona, purché non la si contraddica molto.
E', infatti, molto incline ad indispettirsi e non si cura moltissimo di rimproverare o difendere con tutta la sua energia le priprie idee.

A prima vista appare come una snob, e di base, forse lo è, molto sicura di sé: è la classica persona che non ha bisogno degli altri ma che è indispensabile per molti.

E' brillantissima nel suo lavoro: è un talento riconosciuto e stimato da tutti nel settore, nonostante la sua giovanissima età. E' laureata in Storia dell'arte, già dottore di ricerca nella Università dove si è laureata a 23 anni con 110 e lode. Lì ha conosciuto mia zia che l'ha presa sotto la sua ala protettiva e l'ha seguita durante il dottorato.

Finito il dottorato, ha trovato un posto come assistente di storia dell'arte medievale presso un'altra università dove è diventata il terrore degli studenti. Conosce 3 lingue e ha già 6 pubblicazioni alle spalle.

Ha una sorella e, in generale, una famiglia normale. I genitori sono ora entrambi pensionati e vivono a 100 Km da noi. La sorella studia in Francia.

I suoi genitori non sono felicissimi di me perché pensano che sua figlia meriti di più, ma sono sempre stati, forse con un po' di ipocrisia, molto gentili con me. Sua sorella, praticamente posso dire di non conoscerla.
Devo dire che ogni volta che i suoi genitori mi hanno fatto qualche battutina, Lorena mi ha sempre difeso con forza dicendo a voce alta che sono un ragazzo meraviglioso e che mi ama. E ogni volta mi fa sentire importante e non smetterò mai di ringraziarla per questo.

E' molto abituata a comandare e a pretendere, forse perché i genitori l'hanno sempre vizziata e le hanno concesso ogni capriccio che ha voluto fare. Credo che la sua sicurezza derivi anche dal fatto che è riuscita alla grande in ogni cosa che ha fatto.

E' molto legata a mia zia, con la quale ha un rapporto tipo madre-figlia. Ha due migliori amiche, una ragazza, secondo me, molto antipatica che vive a Padova e mia cugina con la quale ha un rapporto di amore/odio olre che di fortissima complicità.

E' molto forte e sicura si sé, ma anche capace di gesti di grande dolcezza e tenerezza, specie con me.

E' come se avesse due caratteri in uno... non so come spiegarlo, ma lei mi fa vivere tra momenti in cui quasi le faccio schifo e momenti in cui mi coccola come se fossi il suo bambino e altri in cui mi dice che mi vuole a fianco per tutta la vita.

Lavora dalle 8.00 di mattina fino alle 18.00; frequenta un corso di ballo assieme a mia cugina e, spesso va in palestra. Torna a casa mai prima delle 21.00. Cucina poche volte e non benissimo anche se due cosette riesce a farle veramente bene: i miei piatti preferiti con cui mi delizia quando è ispirata o vuole premiarmi per qualcosa.

N.L.

continua.....




giovedì 7 agosto 2014

Qualcosa in più su di me...

Stasera sono ancora una volta da solo a casa... Lorena, la mia Lorena (e il cielo sa quanto vorrei che fosse solo mia) è a casa dei suoi genitori.

Avevo detto che nei prossimi post avvenire avrei presentato meglio me stesso, poi Lorena ed infine mia zia e mia cugina. Parlerò di noi perché queste sono le persone coinvolte nella mia storia, quelle che, nel bene o nel male, hanno reso la mia vita quella che è adesso. Inizio da me...

Ho già scritto di avere 33 anni, il lavoro che faccio, lo stipendio che percepisco; ho detto di mia madre e di mio padre; dove vivo e chi sono le persone importanti della mia vita.

Ammesso che serva, dico che sono alto 1.70 castano, fisico asciutto non muscoloso, normodotato (in quel senso...). Mi definiscono un ragazzo dalla faccia pulita, uno che suscita fiducia. Mi dicono spesso che sono "carino".

Il mio carattere è abbastanza docile; forse un po' troppo comprensivo. Sono di base paziente ma il tratto che mi caratterizza è quello di cercare sempre di mettermi nei panni degli altri e cercare di capirli più a fondo possibile. Non cerco di giustificare gli altri e i loro comportamenti o errori, cerco solo di capire il motivo per cui sbagliano...

Sono una persona a cui piace lavorare; non ho paura della fatica e non fuggo dalle responsabilità.

So stare da solo e non ho paura della solitudine. Sono cresciuto praticamente senza la mamma e con un padre piuttosto assente. Forse è per questo che mi sento una persona indipendente ed autonoma. Mi piace fare le cose da solo e riuscire senza l'aiuto degli altri.

Vorrei sposarmi, avere figli e vivere una vita finalmente normale.

Di base sono abbastanza timido e riservato; forse per via della mia storia passata. Di sicuro adesso, in questa fase della mia vita, adesso che sono un fidanzato cornuto e molto spesso umiliato, ancora di più preferisco stare solo.

Quando ho conosciuto Lorena, avevo avuto un paio di normalissime storie con ragazze come tante altre, ma quello che posso dire con certezza è che non ero mai stato innamorato.

Quando ho conosciuto Lorena, invece, ho provato sensazioni sconosciute, fortissime e bellissime. Mi sono sentito rinascere e sono stato bene e felice per molto tempo. Ho capito cosa fosse l'amore e quanto fosse bello. Grazie a lei e al suo Amore e ai suoi consigli ho trovato la voglia di fare passi avanti nella mia vita. Mi ha dato una forza che non pensavo di avere. E' stato, e, in alcuni momenti, è ancora bellissimo.

So bene il male che mi fa la mia fidanzata; so bene il dolore che provo nell'essere un cornuto: vivo di gelosia e umiliazioni assurde.

Ma l'amo. sono profondissimamente e totalmente innamorato di lei. Dal primo giorno. E Vorrei vivere con lei per il resto della mia vita. Vorrei che lei smettesse di comportarsi così e vorrei una vita normale con lei, con i nostri figli. Vorrei, vorrei..... ma mi rendo conto che così non è. E non so nemmeno se potrà mai esserlo.

Perché non la lascio? Perché non vado oltre? Perché non mi faccio valere o perché non recupero la mia dignità?? Domande tutte che mi sono posto un miliardo di volte... domande per le quali non dormo la notte....

Non ho risposte precise, so solo che non ci riesco. Anzi so che non voglio perderla o lasciarla. Vorrei riconquistarla e farla essere felice di essere solo mia.... Io so che per lei questo è solo un gioco, un lato del suo carattere. Se non fosse così, non mi direbbe continuamente che mi ama e che vuole stare per la vita assieme a me...

E immagino la confusione in chi legge....e mi viene da sorridere se non da piangere....

Lorena è una ragazza, anzi una donna diversa dalle solite ragazze; è una meravigliosa creatura che mi fa battere il cuore forte. E' la cosa più bella che io conosca. Per lei morirei.

E' una donna superiore, nata per essere adorata, per essere venerata. Chiunque la conosca la stima e le si affezziona.

Ma di lei parlerò nel post a lei dedicato.

N.L.

martedì 5 agosto 2014

Il mio profilo

Ancora non torna.... sono quasi le sei del mattino e tutto quello che so lo so grazie ad un sms che dice: "qui ttok. nn ti preoccupare torno pomeriggio, forse. ricordati di fare la spesa e di passare dal calzolaio per tua cugina. baci".

Non riuscendo a dormire, ne approfitto per scrivere.

Mi chiamo Nicola L. (Ludovini è un gioco di parole). Ho 33 anni, sono di Milano dove ho sempre vissuto.
Lavoro in una ditta, dove sono il caporeparto delle spedizioni; guadagno 1.400,00 euro al mese, ed ho un contratto a tempo indeterminato.

Sono figlio unico; mia mamma è morta quando avevo 15 anni. Ho vissuto con mio padre fino a 18 anni, quando lui, stanco di viaggiare e desideroso di rifarsi una vita è andato a vivere negli USA, dove lavora. Mi ha chiesto ripetutamente di andare con lui ma io ho preferito restare qui. Con mio padre ho un rapporto normale, fatto di telefonate ogni tanto e zero siscussioni sulle nostre vite. Lui ha una vita normale e non sa niente della mia situazione personale.

Dai 18 anni ai 27 si sono presi cura di me i miei nonni e la famiglia dei miei zii: il fratello di mia mamma e sua moglie. Non ho altri parenti.

All'età di 27 anni ho iniziato a lavorare in questa ditta e con i primi soldi ho ristrutturato, facendo anche un mutuo ventennale, una casetta che mi lasciò mia mamma, piccola ma molto bella.

Adesso vivo in questa mia casa con la mia fidanzata Lorena. Questo da due anni.

La mia vita è stata del tutto normale se si esclude il dolore immenso per la perdita di mia mamma e il dispiacere per la partenza di mio padre. Diciamo che sono dovuto diventare uomo molto in fretta...

Non ho, per via della mia situazione personale, una comitiva di amici. Esco solo con gli amici della mia fidanzata e, a volte, con gli amici di mia cugina.

Sono fidanzato con Lorena da due anni e mezzo e da due convivo con lei. Lorena mi ha sempre tradito. Io l'ho scoperto da un anno e da circa 11 mesi vivo la situazione di cornuto paziente.

Con mio zio ho un bellissimo rapporto in quanto lui è stato sempre come un secondo padre per me. Lavora nella stessa impresa di mio padre ma lui, sebbene viaggi sempre per gli USA, dove resta per periodi che vanno da 15 gg a 45gg, ha deciso di vivere comunque con la sua famiglia a Milano.Lui e mio padre sono in ottimimissimi rapporti.

Le uniche persone che sanno della mia situazione (fra quelle che conosco e quindi esclusi gli amanti della mia ragazza e gli occasionali sconosciuti) sono tre: la mia ragazza, ovviamente, mia zia e mia cugina.

Mia zia fa la professoressa universitaria e credo abbia sempre tradito mio zio, specie quando lui è via per lavoro, ma non lo so con certezza. E' molto autoritaria e presa di se. Non è una persona strana o perversa: è solo una persona cattiva. E' stata la professoressa con la quale Lorena, la mia fidanzata, ha fatto il dottorato di ricerca all'università, Lorena adesso lavora in un'altra università dove fa l'assistente.

Mia cugina, con la quale sono praticamente cresciuto, ha 28 anni, non lavora ed peggio di sua madre: una stronza presuntuosa e presa di sé. Lei e la madre mi hanno sempre visto e trattato quasi come uno scemo, non mi hanno mai rispettato.

Questo è il mio mondo in generale. Nei prossimi posto parlerò più in dettaglio prima di me, poi di Lorena e poi della famiglia di mia zia e mia cugina.

Un saluto.

N.L.




E mi presento a voi, non sapendo cosa fare in questa ennesima notte durante la quale la mia fidanzata è fuori a far chissà che con chissaà chi.

E si, perché questa è la mia vita, ormai da più di un anno. Questa è la vita di un cornuto.
Un cornuto che non vorrebbe esserlo, ma che comunque sopporta corna e umiliazione.

Non per masochismo; non perché mi eccito; non perché sono deviato, ma per altri e numerosi motivi che piano piano dirò...

Si dirò tutto, racconterò della mia vita e di tutto quello che vivo ogni giorno perché, questo si posso dirlo subito, è difficile da sopportare e ho bisogno di sfogarmi. Anche di farmi insultare, se necessario, ma ho bisogno di liberarmi.

Lo faccio qui, dove nessuno saprà chi sono, ma tutti capiranno come sono: un ragazzo normale che ha scoperto che la vita è ben diversa dai sogni.

A presto e grazie a chi vorrà leggermi.

N.L.